Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, il report che ha convinto Conte: con apertura totale 151mila in rianimazione

Il premier a Lodi: "Rischio contagio di ritorno molto concreto. Dal 4 maggio 4,5 milioni al lavoro, non possiamo fare di più"

Il premier Giuseppe Conte (Ansa)

Il premier Giuseppe Conte (Ansa)

Roma, 28 aprile 2020 - "Il rischio di un contagio di ritorno è molto concreto e questa è la ragione perché ci sia un allentamento delle misure ma con prudenza". E' la preoccupazione espressa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine degli incontri avvenuti alla Prefettura di Lodi. Parole che si legano al report messo nero su bianco dal Comitato tecnico scientifico per valutare i contraccolpi dell'uscita totale dal lockdown, che,proprio come suggeriscono i componenti, sarà invece graduale step by step. 

Coronavirus, il bollettino di oggi 28 aprile

"Abbiamo visto in altri Paesi i rischi che si affrontano - ha aggiunto Conte -. Noi stiamo già affrontando un rischio: dal 4 maggio 4,5 milioni di lavoratori torneranno a lavorare, prenderanno i mezzi pubblici ma anche il mezzo privato può essere un rischio. Le scuole devono rimanere chiuse e non possiamo allentare sulle relazioni sociali: per qualcuno non è sufficiente ma non possiamo fare di più. Affrontiamo un rischio calcolato, su base scientifica: il documento dell'Iss è stato alla base delle nostre decisioni, che sono tutte nostre. Le rivendichiamo".

Secondo il report riaprire tutto dal 4 maggio sarebbe impensabile, con il Covid-19 pronto a riprendere la sua corsa e a far saltare, letteralmente, il Sistema sanitario nazionale. E i numeri snocciolati nel documento sono impressionanti. Nelle simulazioni, riaprendo tutto al 100% - manifattura, edile, commercio, ristorazione/alloggi, tempo libero, trasporti - le terapie intensive arriverebbero ad aver bisogno di 151.231 posti letto entro giugno, 430.866 a fine anno. Numeri impensabili, con un Ssn che oggi - dopo aver fatto i conti col Coronavirus - può contare su 9mila posti nelle terapie intensive. A far schizzare i bisogni di posti letto, l'R0, vale a dire il parametro che indica il tasso di diffusione dei contagi, che con il liberi tutti schizzerebbe -stando alle simulazioni del Comitato- a 2,25, vale a dire che ogni persona con Covid-19 ne contagerebbe più di due. 

Decisiva, nel far schizzare i contagi, anche un'eventuale apertura delle scuole, che vede non a caso il Comitato tecnico scientifico fermamente contrario. Gli oltre 151mila contagi entro giugno, infatti, si avrebbero ipotizzando le scuole aperte oltre a bar, ristoranti, negozi, fabbriche e tutto il pensabile. Già riaprendo tutto, ma tenendo le scuole chiuse, a giugno i numeri dei posti letto necessari nelle terapie intensive scenderebbero a 109.970, quasi un terzo in meno rispetto allo scenario degli studenti sui banchi, per arrivare a fine anno a 397.472: comunque numeri impensabili per il nostro Sistema sanitario nazionale.

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