Coronavirus, multa e auto sequestrata a chi viola i divieti. Ecco la nuova stretta

Oggi il Consiglio dei ministri vara il giro di vite per chi non resta a casa. Sanzioni fino a duemila euro. E si pensa ai droni per controllare gli spostamenti

Coronavirus, controlli in strada

Coronavirus, controlli in strada

Roma, 24 marzo 2020 - E’ in arrivo un nuovo decreto sul Coronavirus. Per uniformare le sanzioni su tutto il territorio nazionale, cancellando le differenze esistenti tra alcune Regioni, ma anche per inasprire le sanzioni per i ‘furbetti’ che violano il ‘coprifuoco’ e tentano la fuga per tornare a casa dalla famiglia. Come quelli che ieri hanno formato una lunghissima coda di auto a Messina all’imbarco per la Sicilia.

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Si ragiona in queste ore (il Cdm è convocato oggi alle 14) anche sulla possibilità di introdurre multe davvero salate insieme alla confisca dei mezzi se vengono violate le misure varate dal governo nelle ultime settimane per fronteggiare il Covid-19. Soprattutto l’ultima ordinanza dei ministri Speranza e Lamorgese, ieri recepita da tutto il governo, che di fatto obbliga al domicilio obbligatorio tutti quelli che, in questa fase, si troverebbero nella condizione di fare i pendolari da un comune limitrofo all’altro. O anche qualcosa di più.

L’ipotesi sul tavolo è quella di multe fino a 2mila euro per chi viola il coprifuoco e l’obbligo di sequestro del mezzo utilizzato per la ‘fuga’ sia esso un motorino o una macchina. Una stretta sul modello dell’ordinanza della Lombardia. Ieri ci sono stati 96mila denunciati, ma nel decreto di oggi, oltre alla proroga di alcune misure in scadenza il 25 marzo (e prorogati oltre il 3 aprile, in alcuni casi), ci sarà anche un’altra novità, ovvero la possibilità di poter monitorare gli spostamenti delle persone attraverso i droni.

Come è stato fatto a Wuhan nel momento più caldo dell’epidemia. È questa un’ipotesi di lavoro che vede impegnati Viminale e ministero della Giustizia. E che vedrebbe d’accordo anche le forze di maggioranza; si parla di "monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale" da parte delle polizie locali.

L’Enac ha dato il suo via libera – valido fino al 3 aprile – in deroga ad alcune norme del regolamento sugli aerei a pilotaggio remoto, che non sarebbe mai stata data in condizioni normali ovvero con veri aerei, anche piccoli, in volo costante. I droni, prevede l’Enac, potranno operare "anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto". Il testo autorizza tutti gli enti dello Stato e le polizie locali dei Comuni ad impiegare i velivoli senza pilota "nell’ambito delle condizioni emergenziali dovute all’epidemia Covid-19".