Giovedì 25 Aprile 2024

Coronavirus Italia, analisi dei dati del 4 aprile: si liberano le terapie intensive

L’epidemia non scende dal pianoro sul quale sì è adagiata, ieri +4.805 casi (+4.48%) ma i morti giornalieri calano da 766 a 681 di 24 ore prima e soprattutto calano i malati in terapia intensiva, ieri 3449 (-75). Un calo che avviene in ben 12 regioni, comprese Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Marche e Toscana.

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Roma, 5 aprile 2020 - La riscossa contro il Coronavirus  inizia dalle terapie intensive. Sia chiaro, come confermano i dati della Protezione Civile  l’epidemia non scende dal pianoro sul quale sì è adagiata, ieri +4.805 casi (+4.48% invece del 3,7% di venerdì, quindi in lieve crescita) ma i morti giornalieri calano da 766 a 681 di 24 ore prima (totale 15.362, +4,6% invece di +5,5%) e i guariti aumentano di 1.238 fino a 20.996 (+10.6% in accellarzione rispetto al +8% dell’altroieri). Ma soprattutto calano i malati in terapia intensiva, ieri 3449. Un calo che avviene in ben 12 regioni.   

"Oggi per la prima volta – dice il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli – il numero dei pazienti di terapia intensiva diminuisce di 74 unità, è una notizia importante perchè consente ai nostri ospedali di respirare». Nelle dodici  regioni il calo è di ben 228 ricoverati in terapia intensiva. In Lombardia la diminuzione  è di 55 unità, in Veneto di 31, in Friuli di 11, Emilia Romagna di 6, nelle Marche e in Abruzzo di 5, in Liguria e Umbria di 4, in Toscana, Molise  e Val D’Aosta di 2, in Campania di 1. Certo, in altre cresce (in Puglia +20) ma ma il segnale è potente. "Sono dati molto incoraggianti – avverte il direttore del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli – ma non abbiamo ancora scampato proprio nulla. Si è solo dimostrato che le misure di contenimento funzionano". 

Le regioni, tra passi in avanti e passi indietro

Sul fronte delle regioni la Lombardia fa un passo indietro. I casi aumentano di 1.598 (venerdì 1.455) con una crescuta che passa dal 3.1% al 3.3%. I morti salgono di 345 (miglioramento dal 4,4% al 4.1%) e i  guariti arrivano a 13.242. Ma soprattutto si riducono di 55 i posti occupati in terapia intensiva, dato parzialmente mitigato dall’aumento di 200 ricoverati con sintomi. Vanno peggio rispetto a venerdì i dati della provincia di Milano, che aumenta 428 (+4,8% invece di 3,8%) fino a 10.819. Meglio invece Brescia (9.180) che cala da +2.9% a +1.8%; Cremona (4.154) dal +3% al 1.39%. Peggiorano Bergamo (9.586), da 1.6 a 2.9% e Monza (2933), da +5,3% a +5,8%.

In Emilia Romagna i contagiati crescono di 608 fino a 16.540 con la crescita sostanzialmente stabile (dal +3,9% di venerdì al al +3.81% di ieri). L’aumento delle vittime (+75 e ormai 1.977) passa dal 5% al 3.9%. I guariti aumentano di 188 fino a 2040 (+10.1%) e calano sia le terapie intensive (-6, ora 358) che i ricoverati con sintomi (-56, ora sono 3859). Esclusa Parma (2201) che aumenta la crescita dal +1,6% al +5.6% molte province migliorano: Bologna (2429) passa dal +5.1% al +3,8%); Reggio Emilia (2.908) da +5% a +3,8%, Modena (2.551) da 3.3% a +2.1%, Rimini (1.523) da +3,7% a +0,8%. Anche Piacenza (la provincia più colpita con i suoi 2.908 casi) scende dal +1,3% al + 1.1%. Attenzione a Ferrara, sinora fortunatamente ai margini delle zone più colpite, che aggiunge 106 casi e da 368 tocca quota 474: non sono molti,  ma la crescita è del 28.8%. Occorrerà vigilare. 

Sostanzialmente stabile il Veneto (10.824) con un tasso di crescita del 3,4%, ma calano i morti (ieri 35 fino a quota 606, con una crescita percentuale del +7,5% invece del +6,1%) e aumentano dal 3% al 9% i guariti, che adesso sono 1.124, oltre a ridursi sensibilmente i ricoverati più gravi. Treviso cresce solo dell'1,8%, bene anche  Verona che cresce de 2,4%.  Padova sale del 3,1%, Vicenza del 6,2%.

Negativo invece il dato il Piemonte (ben 11.790 positivi) che aggiunge altri 894 casi e passa da un +5.2% a un +8%. Scende però dal 11,19% al + 8,14% l'aumento della corva della mortalità e resta alta la percentuali di guariti (ora 888, +22.8%). Torino (5.772) sale del 6%. 

Male anche la Liguria, che vede crescere i casi totali da 3.965 a 4.203 (+6% rispetto al +4,8 precedente). I morti (542) crescono del 4.4%. Situazione delicata per la Spezia, che passa da 245 a 341 casi, con una stratosferica crescita del 39%, che fa seguito a un aumento del 29,2% venerdì.

Il Friuli (1986) cresce del +4,4% (e Udine torna a crescere troppo, + 10.7%), la provincia di Trento (2.220) del 5,2%. 

Notizie positive di contro dalle  Marche (4.321) che passano da +3,25 a +2.15%  e vedono una frenata del tasso di crescita delle viuttime, che ieri cala dal +14,7 di venerdi al +3%. Pesaro Passa da 1756 a 1.820 casi (+ 1.7%) , Ancona da 11.74 a 1290 (+4,3%). Macerata cresce del 6,6%.

Bene anche la Toscana (5.572) che vede il tasso dei contagiati scendere dal 4,28% al 1.32%. Scede anche la percentale di crescita delle vittime (ora 308) che scende al 6,2% dall'8,2% di 24 ore prima. Va benino Firenze (ora 1626 casi, +5,3%), ancor meglio Lucca (adesso 855 positivi totali, +1,4%), Massa Carrara (659 casi +2,3%) . Va meglio Prato  (332 casi) che dopo il +11% di venerdì scende a un ragionevole +2.8%. Pistoia cresce del 3,6%. Arezzo del 3,4%.

Il Lazio passa da 3.600 a 3.757 contagiati, confermando il trend di lento calo (ieri da 4,8% a + 4,3%), pur se con 212 morti totali (+6,5%). Roma cresce del 4,7%, Viterbo sale del 6,2%.

Migliora anche la Campania (2.828) che passa dal +9% al +5,6% e così la Puglia che sale da 2.182 a 2.240 casi (da 5% a 2,6%) ma _ attenzione _ aumenta le terapie intensive da 123 a 153. Un dato in netta controtendenza rispetto a quello nazionale. In Sicilia (1932 casi) si segnalano in negativo Trapani +16% e Caltanissetta +12%.

Zero casi nelle province di Savona, Rieti, Sud Sardegna, Nuoro, Barletta/Andria/Trani, Crotone e Catanzaro. Fortunati loro.