Roma, 30 marzo 2020 - E' ancora lunga la battaglia contro il coronavirus. Prosegue il lento abbassamento delle curve percentuali di contagiati e morti, un trend che fa ipotizzare il raggiugimento del “picco“ tra giovedì e venerdì. Secondo i dati del bollettino del 29 marzo della Protezione Civile il numero dei casi totali di coronavirus aumenta in Italia di 5.215 (sabato +5.976) fino a quota 97.689: una crescita del 5.63% a fronte del 6,9% di sabato e del 7.39% di venerdì. I morti aumentano di 756 unità (ieri erano stati 889) fino a 10.779 (più 7.54% contro il 9.7% di 24 ore prima). I guariti aumentano invece solo del 5.2% (sabato del 13%) fino a quota 13.030. Gli attualmente positivi (contagiati meno guariti e morti) sono 73.880, con un aumento del 5.44% uguale a quello del giorno precedente. Il trend è postivo ma la discesa è lenta forse anche perchè, come ha detto ieri il prpfessor Luca Richeldi del Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile, "c’è stata una impreparazione inevitabile iniziale: i primi dati molecolari ci dicono che circolasse in Italia i primi giorni di gennaio ma il primo caso diagnosticato è solo del 20 febbraio". E così si è perso tempo prezioso.
I dati dalle Regioni
Dal Nord i segnali sono cautamente positivi. Il tasso di crescita della Lombardia cala dal 5.6% al 4% raggiungendo i 41.997 casi, con un incremento di 1.592. In riduzione anche la cirva di crescita dei morti, ieri 416 (sabato +542), in totale 6.360, che scende dal 10 al 7%. I guariti, ormai 9.255, salgono invece solo del 3,2%. Vanmo meglio Bergamo (8527 casi, da +3.5% a +2.2%), Brescia (8013 casi, da +5.1% a +4.3%), Pavia (1.974 casi da +9.6 % a +3.1%). Stabile Lodi al +1.3%. Purtroppo vanno peggio Milano (ormai a 3.829 casi) che dal +4,2% di sabato scende al + 7% e torna quasi ai livelli di venerdì), Cremona (3762 casi, da +3.1% a +4,3%), Monza (2.265 casi, da +7% a +9,5%). La regione Emilia Romagna aggiunge 736 casi fino a 13.119, con una crescita che scende dal 6,8% al 5,94%. I morti (+99) aumentano perà del 7,3% (sabato 6%), i guariti del 3,6 (sabato 11%). Prosegue il lento trend di moglioramento di Bologna (1.743 casi ) che ha un incremento del 9.89% a fronte del +12.2% di sabato e del +13.5% di venerdì. Vanno meglio Parma (1.809 casi, +3,5%), Piacenza (2475 casi, +3.2%), Rimini (1.357 casi, +2,5%) ma peggiora Reggio Emilia (2.146 casi, da 5,6% a 9.15%), mentre Modena (2.094 casi) è quasi stabile (cala da +8.4 a +8,9%). Va meglio il Veneto (8.358 casi) che vede calare la curva degli infettati dal +8.1% al +5,39%, ma vede salire dal 5.3% all’8,3% la curva dei morti. Così così il Piemonte (8.206 casi) che scende dal 8.4 al 7,1%, ma anche la curva dei morti aumenta, dall’8,4% di sabato al 10,8%. Torino (3933 casi) ha un tasso di crescita del +10.2%. Stabile il tasso di crescita delle Marche (3.558 casi, +5.5%), dove però cala il tasso delle vittime (da +8.3% a +6%). Qui Pesaro (1.577 casi) aumenta del 6,9%. Molto bene il Friuli che vede il tasso contagi scendere dal 9% al 3% e così la provincia di Trento (da 8.1% a 5,9%). La Toscana migliora dopo lo scivolone di sabato. Si aggiungono 957 positivi (4.122) con una crescita dell’8% (10,6% 24 ore prima) e 17 morti (215) con una crescita del 8.5% (sabato +11,8%). Si riducono le curve di Lucca (da +28,4% a +8,7%), Massa Carrara (da +40.7% a +4,9%), ma Firenze resta stabile all’11.9%. Male la Liguria (3.076) che vede risalire il tasso dal 4.6 al 9%, mentre i morti aumentano del 5,3% fino a 377. Male l'Abruzzo che aumenta da 1133 a 1293 casi (+14,1%). Migliorano Lazio (2.706 casi, da +9.1% a +8%), Puglia (1.549 casi da +9.3 a +6.4%), Sicilia (1.460 casi, da +8,7% a +7,4%).
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