Coronavirus. "Calma, non è una catastrofe". Conte serra le fila: reagiamo uniti

E Salvini, dopo gli scontri, invia al premier una email con "undici proposte a tutela di famiglie e imprese"

Coronavirus, il premier Conte in conferenza stampa (Ansa)

Coronavirus, il premier Conte in conferenza stampa (Ansa)

Roma, 26 febbraio 2020 - Anzitutto le parole, perché questa "è un’emergenza, non una catastrofe". In tempi di coronavirus, Giuseppe Conte sceglie uno stile di comunicazione più secco: l’Italia è attrezzata per superare la crisi sanitaria e "collaborare" diventa "imperativo etico". Il leader della Lega Matteo Salvini ascolta e, dopo giorni di veleni, alle 18 telefona al premier spiegando le proposte della Lega – appena inviate dalla Pec personale – per fronteggiare le ricadute economiche dell’epidemia su privati e imprese. Non è un chiarimento, ma un principio di tregua sì. La Lega chiede l’attivazione di una tax free zone nelle aree rosse e un nuovo patto con l’Europa nella definizione dei parametri di deficit e negli aiuti di Stato.

L’interminabile giornata del presidente del Consiglio comincia con l’atteso faccia a faccia con i presidenti delle Regioni – al tavolo l’esecutivo, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, i vertici Anci e Upi –, prosegue con la registrazione di Porta a Porta, e la condivisione dell’ordinanza del ministero delle Salute per nuove misure operative. "Il pieno coordinamento – spiega il premier – è il metodo più efficace per prevenire la diffusione del contagio". Dopo le polemiche delle ultime ore, il ramoscello d’ulivo è distribuito a piene mani.

"Con le Regioni – assicura Conte – stiamo lavorando molto positivamente". Anche la polemica del governatore lombardo Attilio Fontana, offeso per i giudizi sull’ospedale di Codogno, si stempera in velocità. "Non è questo il momento delle polemiche", è il messaggio del premier. Con obiettivo chiaro: "Lavorare in squadra senza sosta per la salute dei cittadini". Le leve sono tre: "Massima attenzione, massima responsabilità e massima efficienza". Conte ne è certo: "Il Paese uscirà a testa alta" e darà prova di qualità d’azione. "Sarebbe ingiusto che arrivassero limitazioni da Stati esteri. Non lo possiamo accettare", è la presa di posizione.

In queste ore l’immagine del Paese alle prese con il Covid-19 appare ammaccata oltre ogni ragionevolezza. Con Pasqua alle porte, gli operatori chiedono garanzie: in Italia "si può viaggiare tranquillamente e fare del turismo", perche il dispositivo di garanzia "è sicuro", risponde il presidente del Consiglio. Conte ipotizza contromosse già per oggi: "Ci prepariamo ad agire contro l’emergenza economica. Facendo sistema offriremo una risposta incredibile". La risposta al mondo produttivo – dopo l’apertura della Lega – sarà il nuovo test. "Affrontiamo l’emergenza – rimarca Conte – ma dobbiamo tener conto che il Paese deve marciare, anzi deve correre".