Coronavirus, le regole in casa: niente scarpe e pulire i vestiti

L'infettivologo Francesco Menichetti: "Il virus resiste alcuni giorni sulle superfici, ma contagio improbabie. Importante lavarsi le mani"

Coronavirus (foto Ansa)

Coronavirus (foto Ansa)

Roma, 17 marzo 2020 - Professor Francesco Menichetti quanto può resistere il Sars-Cov2 sulle superfici? «Può resistere alcuni giorni, ma con il passare delle ore la sua carica virale diventa irrilevante. Quello che è importante è rispettare una buona igiene delle mani lavandosele frequentemente. Così come è importante la pulizia degli ambienti perché una buona igiene (con disinfettanti a base di alcol o cloro) neutralizza il virus. È fondamentale procedere ad una sanificazione negli ambienti di lavoro delle superfici che si toccano più frequentemente con le mani: dalle scrivanie alle tastiera dei computer, dai mouse alle spalliere delle sedie, dai telefoni ai tablet. Così com’è fondamentale la pulizia delle maniglie delle porte o delle pulsantiere degli ascensori. In altre parole di tutte quelle superfici in cui il contatto con le mani è assai frequente. Le mani se portare al viso o alla bocca rimangono il principale veicolo di trasmissione indiretta del virus, per questo è fondamentale lavarle frequentemente ed evitare di portarleal volto così da neutralizzarne la portata contagiosa del virus».

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Asfalto e calzature?

Ma è possibile che dall’asfalto il virus attraverso le scarpe ci possa infettare?

«La percentuale di rischio è assai bassa o praticamente nulla. Difficilmente mentre camminiamo per strada arriviamo a calpestare droplets infetti di qualcuno che ha tossito o starnutito per strada e che poi si tocchi con le mani la suola della scarpa per poi mettersi le dita nel naso in bocca. Comunque è buona regola una volta rientrati nella propria abitazione e tolte le scarpe lavarsi subito le mani. E questo non solo per il rischio di un contagio attraverso le scarpe, ma perché in precedenza si può aver toccato qualsiasi altra superficie».

Il morbo sugli abiti?

I vestiti possono essere veicolo di trasmissione del virus?

«Anche in questo caso le probabilità di contagio sono pressoché remote. Occorrerebbe che qualcuno ci tossisse addosso o che le goccioline della saliva o del raffreddore si depositassero sul piumino o sul cappotto e poi noi sfregandole ci portassimo le mani in bocca. Un’eventualità che potrebbe verificarsi più facilmente se non rispettassimo la distanza di un metro che è lo strumento più efficace di prevenzione. Pertanto è sufficiente, rientrati a casa, lasciare i vestiti qualche ora all’aria. E lavarli come facciamo normalmente».

La spesa è sicura?

E come ci dobbiamo comportare con gli oggetti che compriamo al supermercato?

Dobbiamo lavare le confezioni prima di aprirle? «Valgono le stesse precauzioni che abbiamo indicato per i vestiti o le scarpe. Dovremmo avere la sfortuna di prendere in mano una confezione di pelati o una busta di insalata su cui qualcuno vi abbia tossito sopra rilasciando droplets infetti. Comunque se si rispettano le norme igieniche precedentemente richiamate il rischio è neutralizzato. L’importante è non toccare con le mani viso e naso e, una volta rientrati al proprio domicilio, lavarsele accuratamente. Una regola che dovrebbe essere ormai acquisita da tutti».

L'ascensore è sicuro?

Che possibilità di contagio ci sono usando l’ascensore?

«La via del contagio principale rimane quella respiratoria e non da superfici. Pertanto l’uso degli ascensori è consigliato ma con alcune precauzioni. La prima è proprio quella di usarlo singolarmente, anche perché spesso non riusciremmo a rispettare la distanza raccomandata di un metro tra una persona e l’altra. La seconda precauzione è quella che, dopo aver utilizzato gli ascensori e toccato con le mani le pulsantiere, lavarsi le mani o disinfettarsele con dei gel idroalcolico. Se si rispettano queste precauzioni non ci sono controindicazioni a servirsi degli ascensori. Come detto, infatti, la principale trasmissione del virus è quella aerea, pertanto se l’ascensore viene usato singolarmente e si rispettano le precauzioni citate, non si corre alcun rischio».