Coronavirus, italiani rientrati da Wuhan. Conte in visita allo Spallanzani

In 56 in isolamento a Cecchignola: anche 6 bambini, mentre un minorenne con la febbre è rimasto in Cina. Vertice a Palazzo Chigi sull'emergenza. I numeri dell'epidemia: 425 morti, più che con la Sars. Affondano i mercati in Cina. Pechino contro gli Usa: "Diffondono panico"

Coronavirus, il premier Conte in visita allo Spallanzani (Ansa)

Coronavirus, il premier Conte in visita allo Spallanzani (Ansa)

Roma, 3 febbraio 2020 - Emergenza coronavirus, mentre i morti salgono a 425, e infuria la polemica sui bambini cinesi a scuola - dopo che 4 governatori del Nord hanno chiesto di potere isolare quelli di rientro dalla Cina - sono rientrati in Italia stamattina i 56 connazionali partiti da Wuhan. Nel pomeriggio il premier Giuseppe Conte - insieme al ministro dell'Università e della Ricerca Gaetano Manfredi - si è recato in visita allo Spallanzani per complimentarsi con le ricercatrici che, prime in Europa, sono riuscite a isolare il coronavirus.  Il premier  ha incontrato il direttore sanitario dell`ospedale e il team dei ricercatori e ha anche fatto visita al reparto dove sono ricoverati i pazienti affetti dal virus.  "Siamo venuti qui perché era un giusto riconoscimento - ha detto il premier - Ho voluto incontrare tutti di persona". E insiste: era giusto "omaggiarli per i risultati raggiunti al di là del risultato specifico ma anche testimoniare la nostra costante attenzione e l'apprezzamento per la mole di attività che dispiegano a tutti i livelli".

Il vertice a Palazzo Chigi

Poi Conte è ripartito per Palazzo Chigi, dove si tiene un vertice sull`emergenza con il ministro della Salute, Roberto Speranza, e i capigruppo di maggioranza e opposizione. Alla fine del vertice il ministro Speranza ha espresso alle forze politiche "gratitudine per il senso di responsabilità che avete dimostrato nei vostri interventi", e ha lanciato un appello: "Il Paese sia unito. Davanti a queste sfide non ci possono essere divisioni", mentre il premier Giuseppe Conte ha riconosciuto l'emergenza economica prodotta dalle chiusure dei voli da e verso la Cina, così come denunciato da Fdi. Conte ha annunciato l'istituzione di una task force tra ministri competenti come aveva chiesto il partito della Meloni e la previsioni di aiuti economici.

Quanto alla Lega, sostiene che non bastano i porti, bisogna controllare anche frontiere terra. "I controlli a tutela dei nostri cittadini sono essenziali", avrebbe detto Eugenio Zoffili, presidente della commissione bicamerale Schengen al premier, auspicando un intervento. Zoffili ha già convocato il ministro della Sanità, Roberto Speranza, per un'audizione in commissione.  Dal canto suo Loredana De Petris di LeU sottolinea: "La cosa più importante è evitare allarmismi e psicosi che possono sfociare in episodi violenti. Abbiamo chiesto che ci siano informazioni adeguate. Quello dei governatori del Nord è un esempio di come si esagera dando vita a episodi di discriminazione".  Pier Ferdinando Casini rileva: "Almeno su questa emergenza è auspicabile non dividersi e non fare speculazioni partitiche".

image

FOCUS / Le 10 bufale smontate dall'Oms. Da cani e gatti untori all'olio di sesamo

IL CASO / Sassaiola contro studenti cinesi a Frosinone

Rientrato  a Reggio Emilia dalla Cina. "Mi sento rinato"

image

Il rientro dei 56 italiani dalla Cina

E' atterrato intorno alle 10, allo scalo militare di Pratica di Mare (Pomezia), l'aereo con i 56 italiani di rientro da Wuhan, la città dove a dicembre è stato registrato il primo focolaio del coronavirus 2019-nCoV. Uno dei 57 attesi, uno studente di 17 anni, è rimasto in Cina con la febbre ed è stato sottoposto ai test di screening per il morbo. Dopo i controlli medici sul posto, i connazionali sono stati portati al campus olimpico della Cecchignola dove dovranno rispettare un periodo di quarantena di due settimane (il tempo massimo di incubazione del virus). Tra loro ci sono anche sei bambini. Tutti indossano mascherine e occhiali protettivi, così come i soldati e il personale sanitario che li accompagnano. "Per ora stanno tutti bene - anticipa il capo dell'Unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia, facendo il punto con i cronisti -. Hanno avuto molta pressione ma mi pare che non siano provati. C'è solo la stanchezza del viaggio". All'alba era arrivato a Fiumicino il volo vuoto della China Airlines proveniente da Taipei: il primo del ponte aereo che rimpatrierà i turisti cinesi bloccati in Italia dopo la chiusura dei collegamenti decisa dal governo. 

"Solo una piccola disavventura. Tornerò presto in Cina", è il commento di uno dei rimpatriati, Lorenzo Di Berardino, studente di 22 anni di Pescara. A riferire le sue parole sono i genitori, che aspettavano davanti alla struttura di Cecchignola: "Lo saluteremo guardandolo dal finestrino, per 15 giorni non potremo parlare con lui".

Studente di 17enne rimasto Wuhan

Aggiornamento:  il minorenne negativo al Coronavirus

E' minorenne l'italiano rimasto a Wuhan perché colpito da febbre. "Ha fatto il test  - spiega Verrecchia - e domani dovremmo avere il risultato. La sua situazione è abbastanza calma: è curato da due signore italiane in un appartamento dell'ambasciata che è costantemente in contatto con lui". 

image

Cinesi allo Spallanzani: sono stazionari

Intanto è stato diffuso il nuovo bollettino medico dall'ospedale Spallanzani: i due cinesi positivi al virus sono stazionari. Ieri sempre dallo Spallanzani, era arriva la notizia del primo, importante, passo della ricerca per combattere il morbo. Un team dell'Istituto nazionale Spallanzani, guidato da donne, ha isolato il virus: è stato tra i primi in Europa. Questo significa che d'ora in poi sarà più facile trovare un vaccino e un'eventuale cura per la patologia. 

La  task-force diretta dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli si è riunita questa mattina. Secondo quanto emerge, starebbe lavorando al rafforzamento degli organici del personale medico nei porti e negli aeroporti italiani e a misure finalizzate al controllo anche sui voli di transito indiretti dalla Cina. 

Luigi Di Maio ha ricevuto oggi alla Farnesina l'Ambasciatore della Repubblica Popolare cinese a Roma, Li Junhua, che ha ringraziato il governo italiano per le cure prestate ai pazienti cinesi affetti da coronavirus. Di Maio ha assicurato il massimo sostegno dell'Italia alla Cina, sia bilateralmente sia in sede europea, per fronteggiare l'emergenza.

Cina, 9 casi a Pechino. Borse a picco

Sale il bilancio delle vittime. Il numero di morti, 425, ha superato i 349 della Sars nel 2002-2003, mentre si segnalano 17mila contagiati (in Germania sono daliti a 12) e 9 casi confermati all'ospedale di Pechino. Mentre il resto del mondo isola il Paese asiatico, è profondo rosso per le Borse cinesi. Al ritorno agli scambi dopo il lungo Capodanno lunare, l'indice Composite di Shanghai precipita del 7,72%, a 2.746,61 punti, mentre quello di Shenzhen segna un tonfo dell'8,41%, a quota 1.609,00. Sulla scia dei timori innescati dall'epidemia di coronavirus i mercati cinesi bruciano 420 miliardi di dollari in termini di capitalizzazione. Male anche le altre asiatiche. Tokyo ha perso l'1%, Sydney l'1,3%, Taiwan l'1,2%, Bangkok (-0,3%) e Seul lo 0,01%.

La Banca centrale cinese corre ai ripari con misure a sostegno della liquidità. Nel sistema sono stati immessi 150 miliardi di yuan, pari a 19,3 miliardi di euro, attraverso 'repo' (pronti contro termine) a 7 e 14 giorni.

In Cina crolla anche la domanda di petrolio, precipitata di circa 3 milioni di barili al giorno, pari al 20% del fabbisogno totale, a causa degli effetti sull'economia delle misure di contenimento adottate da Pechino. Lo riporta Bloomberg che cita top manager di gruppi petroliferi cinesi e occidentali. Si tratta probabilmente del più severo shock subito dalla domanda di petrolio dalla crisi finanziaria del 2008-2009. 

Africa a rischio: mancano i test

Nessun caso di infezione da coronavirus 2019-nCoV è stato finora confermato in Africa, ma l'intero continente è ad "alto rischio": sta aumentando l'esigenza dei controlli dai numerosi voli in arrivo dalla Cina, conseguenza della fittissima rete di relazioni commerciali, e contemporaneamente c'è una grande necessità dei kit per la diagnosi.  È quanto emerge dalle dichiarazioni dei Centri africani per il controllo delle malattie (Africa Cdc) e dalle notizie riportate dalla rete della Società internazionale per le malattie infettive.  I contatti con la Cina sono aumentati del 600% negli ultimi dieci anni. Il continente è ormai la seconda casa per i milioni di uomini d'affari e lavoratori cinesi, così come per studenti e turisti in arrivo dalla Cina. Nel continente, al momento, l'unico Paese ad essere organizzato per i test sembrerebbe essere il Sudafrica, ma i laboratori dell'Istituto Pasteur o i laboratori nazionali di Uganda, Kenya e Repubblica democratica del Congo si stanno organizzando per analizzare i campioni con i test. Nel frattempo, però, bisogna comunque affrontare i continui arrivi di passeggeri dalla Cina e tutti i principali aeroporti africani stanno organizzando misure per la quarantena. 

image

Appello della Cina: servono maschere e tute

Intanto Pechino lancia un nuovo appello perché "necessita urgentemente" di materiale protettivo e di equipaggiamenti medici: "maschere mediche, le tute protettive e gli occhiali protettivi", fa sapere la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying. Ai primi sos aveva risposto il Vaticano inviando 600-700 mila mascherine, attraverso il sostegno dell'Elemosiniere pontificio, il cardinale Konrad Krajewski, della Farmacia Vaticana e delle comunità cristiane cinesi in Italia.  

Cina contro Usa: diffondono panico

Il governo cinese continua a chiedere agli altri Paesi di tutelare i propri cittadini da gesti di razzismo e contemporaneamente punta il dito contro chi contribusce a diffondere "il panico". In particolare gli Usa, includendo anche il bando imposto all'ingresso dei viaggiatori cinesi, "non hanno provveduto ad alcuna assistenza sostanziale", ha commentato Hua Chunying, in un insolito briefing online, nel mezzo dell'emergenza. 

Turisti da Cina banditi da crociere 

Dopo le misure già prese da Costa Crociere e MsC, la federazione internazionale delle compagnie di crociera (Clia) ha annunciato che non ammetteranno più sulle navi da crociera passeggeri che siano stati di recente in Cina: "I membri del Clia (Cruise Lines International Association) hanno sospeso le crociere dalla Cina continentale e non ammetteranno a bordo alcuna persona - ospite o membro dell'equipaggio - che abbia viaggiato nella Cina continentale negli ultimi 14 giorni".