Giovedì 18 Aprile 2024

Coronavirus, Iss: "Dimostrata la persistenza degli anticorpi nei soggetti guariti"

Rezza: "La maggior parte delle persone che hanno questi anticorpi sono protette", ma "dobbiamo essere comunque cauti, perché abbiamo ancora poche evidenze scientifiche fuori dai laboratori"

Gianni Rezza (Ansa)

Gianni Rezza (Ansa)

Trento, 16 novembre 2020 - Una ricerca dell'Istituto superiore di sanità (Iss) mostra la persistenza degli anticorpi che bloccano la proteina "spike" del virus Sars-Cov-2 nelle persone che hanno contratto l'infezione anche dopo mesi. 

I ricercatori dell'Iss lo hanno dimostrato sulla base dei test sierologici effettuati su un campione di circa 7.000 persone di cinque comuni del Trentino, risultati particolarmente esposti al Coronavirus durante la prima ondata pandemica. Giovanni Rezza, della Direzione generale prevenzione del ministero della Salute ne ha dato notizia oggi in video conferenza stampa, invitando comunque ad essere cauti sui possibili futuri scenari.

Lo studio è stato effettuato in collaborazione con la Provincia automa di Trento. Si basa sui dati di un'indagine epidemiologica condotta durante l'estate a Canazei, Campitello di Fassa, Vermiglio, Borgo Chiese e Pieve di Bono-Prezzo, dove l'incidenza media delle infezioni da Covid-19 era pari al 23%, con una mortalità del 2%. 

Rezza: "La ricerca sulla persistenza degli anticorpi, coordinata da Paola Stefanelli sulla base di uno dei campioni più ampi a livello internazionale, ha dimostrato come dopo quattro mesi dall'infezione gli anticorpi verso la proteina 'spike' (di superficie) rimanevano nella grande maggioranza delle persone, mentre altri anticorpi tendevano a sparire". 

La presenza degli anticorpi neutralizzanti è sicuramente utile per l'effettiva protezione dei vaccini in arrivo. Rezza spiega: "In termini vaccinali, significa che la maggior parte delle persone che hanno questi anticorpi sono protette", ma mette in guardia da facili entusismi: "Dobbiamo essere comunque cauti, perché abbiamo ancora poche evidenze scientifiche fuori dai laboratori".