Coronavirus, figli a casa: è un salasso. Tutti gli aiuti alle famiglie

"Novecento euro a nucleo". I costi delle tate si sommano alle rette già pagate. Guida alle misure che danno ossigeno. Ma restano alcune soluzioni critiche

Sanificazione di una scuola (Ansa)

Sanificazione di una scuola (Ansa)

Roma, 6 marzo 2020 - Il governo raddoppia le risorse per fronteggiare l'epidemia del Coronavirus ed è pronto a varare misure straordinarie per sette miliardi e mezzo per sostenere famiglie e imprese provate dall'emergenza. Vediamo nel dettaglio quali sono le misure allo studio per dare ossigeno alle famiglie, dai voucher baby sitter ai congedi parentali straordinari.

1) Assegno unico

"Senza aver mai fatto nulla per le famiglie ora viene loro richiesto di sobbarcarsi questa situazione: al di là delle buone intenzioni che ascoltiamo non so come si potranno mettere in campo misure in quattro e quattr’otto. Se avessero fatto l’assegno unico nella legge di bilancio adesso le famiglie sarebbero meno stressate, ma si è preferito investire su altre misure come il cuneo fiscale e quota 100". Gigi De Palo, ex assessore alla Famiglia al Comune di Roma e presidente del Forum delle associazioni familiari non ha dubbi: è l’assegno unico la prima misura a sostegno della famiglia. Come accade in Francia? "No, no altro che Francia, come avviene in tutto il resto d’Europa! Quasi tutti i Paesi, tranne noi, hanno un assegno di circa 250 euro al mese, per ogni figlio e indipendentemente dal reddito. Questo perché un figlio da crescere e da educare viene considerato un bene comune", spiega. Si tratta, però, di una "misura strutturale" da adottare in sede di manovra finanziaria e, certo, "adesso non si può fare. Se ci fosse oggi, con le scuole chiuse, quei soldi servirebbero per trovare soluzioni a questo momento di emergenza".

2) Permessi pagati per i dipendenti

"Bene i congedi retribuiti per il genitore che sta a casa per gestire i figli, ma c’è una difficoltà: stiamo sempre parlando di lavoratori dipendenti, il lavoratore autonomo praticamente si ‘attacca’, viene massacrato sempre e comunque anche in una situazione di questo tipo". Gigi De Palo spiega che come Forum delle associazioni familiari "abbiamo tirato fuori qualche idea per i lavoratori autonomi ma poi spetta alla politica vagliarle". Tra le proposte: sospendere "in questa fase le rate dei mutui, congelarli: è lo Stato che deve chiedere alle banche di fare squadra visto che tante volte sono stati i cittadini a sostenere le banche".

3) Telelavoro

"Dobbiamo utilizzare questa situazione come una grande opportunità per insistere sullo smart working e sul telelavoro, per aggiornare questo Paese", dice Gigi De Palo. Ma, ricorda, servono "regole certe e non all’italiana, abbiamo l’opportunità di stare a casa e di inventare un nuovo modo di lavorare. Con regole precise". Sia nel pubblico che nel privato si sta andando in questa direzione. La Regione Emilia-Romagna (ma anche Liguria e Piemonte) ha potenziato le forme di smart working.

4) Lezioni a distanza

La situazione nel paese è a macchia di leopardo. La chiusura delle scuole comporterà, secondo una stima di Tuttoscuola, la perdita di oltre 23 milioni di ore di lezione. Con la didattica a distanza se ne possono salvare almeno 2 milioni e aiutare le famiglie a gestire la giornata dei bambini. Ci sono eccellenze come l’istituto E.Majorana di Brindisi dove ogni docente ha già nelle proprie classi virtuali la programmazione condivisa con gli alunni. Tante scuole si stanno organizzando per lezioni a distanza: nelle regioni in cui gli istituti sono chiusi già dall’inizio dell’emergenza "per 7 studenti su 10" sono state attivate forme di smart learning.

5) Voucher baby sitter

"Quando ero assessore al Comune di Roma anche noi abbiamo fatto il voucher baby sitter, è una misura non difficile da realizzare e nell’immediato chi deve prendere una baby sitter ha un aiuto reale. Ma intendiamoci non è una norma strutturale, bensì emergenziale", spiega Gigi De Palo presidente del Forum delle associazioni familiari. È una misura che funziona? "Mah, diciamo che è una carezza in una situazione dove c’è una difficoltà grande. È comunque una proposta che può avere un suo senso in una fase in cui molti sono in emergenza. Molte regioni sono attrezzate in questo senso. Comunque – sottolinea – l’importante è non spezzettare gli aiuti, ci vuole una regia delle misure in modo da renderle più sostenibili e più impattanti. Un conto è avere dieci euro di qua e dieci euro di là e un altro avere 100 euro tutte insieme: uno rinuncia anche a prendere i voucher se deve fare avanti e indietro con gli sportelli". Il Forum ha fatto anche un conto di quanto costeranno agli italiani questi giorni senza scuola: si parla di "8-900 euro tra baby sitter, se non pagata in nero, quota parte di mensa scolastica e di trasporto che non ti viene certo resa, retta di asilo nido…".