Coprifuoco da Mykonos alla Spagna. Viaggiare all’estero ora è un incubo

Nei paradisi delle vacanze fioccano i divieti. La Francia impone il tampone negativo a chi proviene da 6 paesi

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Vacanze all’estero, no grazie. Nel secondo anno di pandemia, preoccupati per l’inarrestabile avanzare della variante Delta e dal crescere dei divieti regionali e locali, gli italiani non credono più che il Green pass garantirà vacanze europee senza problemi e vivono i viaggi all’estero – a maggior ragione dopo l’avviso della Farnesina sui rischi delle vacanze oltreconfine – come un incubo che ha una via d’uscita sempre più frequente: la cancellazione delle prenotazioni o dei piani di viaggio.

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L’ultima restrizione – a 24 ore dal coprifuoco deciso da una destinazione gettonatissima come Barcellona e da molte altre città catalane e della provincia di Valencia – è stata presa da Mykonos, perla del turismo in Grecia. Vista la preoccupante impennata di casi, la Grecia ha deciso nell’isola il coprifuoco tra le una e le sei del mattino e il divieto di mettere musica in bar, ristoranti e club vari: le misure resteranno in vigore fino al 26 di luglio, come minimo, e si aggiungono alla misura che da venerdì stabilisce in tutta la Grecia che i non vaccinati potranno mangiare solo nei ristoranti e nei bar all’aperto e non potranno accedere a cinema e teatri. Inoltre c’è l’obbligo di Green pass per imbarcarsi sui traghetti o sui voli. La Francia ha invece deciso che tutti i visitatori in arrivo da Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Cipro, Grecia e Olanda da domani dovranno esibire un test Covid fatto nelle ultime 24 ore. Per chi arriva dagli altri Paesi europei resta valido il Green pass che consente l’accesso a chi è vaccinato (con due dosi), è guarito dal Covid o ha un test fatto nelle ultime 72 ore. Ieri in Francia migliaia di persone si sono radunate in diverse città – dalla capitale a Digione, Bordeaux, Perpignan, Lille e Strasburgo – per protestare contro il requisito del pass sanitario per entrare nei ristoranti, nei bar o per prendere l’aereo o il treno. A Parigi i cortei sono stati tre, con in prima linea esponenti dei Gilet Gialli e del Front Nationale. Ma Macron andrà avanti.

Molti in Italia temono restrizioni ulteriori nelle prossime settimane e le prenotazioni per la Francia, come quelle per Spagna e Grecia, sono crollate. In controtendenza la Gran Bretagna – dove ieri i casi sono stati oltre 54 mila – dove, così come in Irlanda, da domani scomparirà l’obbligo di quarantena per chi viene da un centinaio di Paesi. Ma in Gran Bretagna è deciso invece che chi entra dal Paese transalpino dovrà stare in quarantena per dieci giorni. In Slovenia invece da ieri è obbligatorio avere il Green pass per entrare nel paese. Anche l’Austria prepara un giro di vite con obbligo di tampone per chi arriva da Paesi a rischio (per ora l’Italia non lo è), anche Ue. A questo si aggiunge il timore che alcune regioni italiane possano passare in giallo a fine mese. Il combinato disposto è che secondo Coldiretti saranno solo 1,5 milioni gli italiani che trascorreranno una vacanza all’estero. E molti rinunceranno anche a vacanze in Italia.

"Negli ultimi giorni – osserva Ivana Jelinic, presidente nazionale Fiavet – abbiamo avuto un crollo della domanda. Molte persone hanno deciso di non confermare e di aspettare. Stiamo parlando, rispetto alla settimana precedente già di un 50% di richieste in meno di prenotazioni sia per l’Italia che per l’estero. A questo si aggiunge un aumento di domande di annullamento perché qualcuno, colto dai timori, ha preferito addirittura cancellare, e si tratta di cancellazioni anche per le settimane centrali di agosto. Questa si conferma essere un’estate last minute, nella quale, in base alla situazione, si decide".