Coprifuoco a Parigi, chiusa la Catalogna L’Europa si blinda contro la seconda ondata

In dieci città francesi tutti a casa entro le 21. Macron: "Non abbiamo perso il controllo, ma la situazione è molto preoccupante". Anche la Germania prende le prime contromisure: obbligo di mascherina se non c’è il distanziamento sociale e feste ridotte

di Alessandro Farruggia

Un fantasma si aggira per l’Europa: lo spettro del lockdown. La seconda ondata colpisce duro, dalla repubblica Ceca alla Spagna, dall’Olanda a Polonia, Gran Bretagna, Belgio, Germania e Francia. Uno dopo l’altro i governi sono costretti a rialzare il muro di misure di distanziamento sociale, con la speranza di allontanare l’amaro calice: la chiusura totale. Sulla graticola c’è ormai da giorni la Francia, che ieri ha registrato 22.591 casi e 104 decessi. "Riconfinare il Paese – ha detto in tv il presidente francese Emmanuel Macron – sarebbe sproporzionato, abbiamo deciso di non chiudere i confini tra regioni ma dobbiamo reagire. Non abbiamo perso il controllo, ma in Francia la situazione è molto preoccupante". Il governo ha così annunciato da sabato il coprifuoco dalle 21 alle 6 del mattino per le zone di massima allerta in dieci grandi città: Parigi, Lilla, Rouen, Saint Etienne, Lione, Tolosa, Grenoble, Marsiglia, Aix-en-Provence e Montpellier. La misura durerà per quattro-sei settimane. "Obiettivo – ha detto Macron – è ridurre i contatti privati che sono i più pericolosi". In tutto il paese è stato poi reimposto lo stato di emergenza anti Covid, che era scaduto il 9 luglio e consentirà al governo di adottare provvedimenti urgenti.

Con uno dei tassi di contagio più alti d’Europa, la Catalogna ha deciso di chiudere tutti i bar e i ristoranti per i prossimi quindici giorni. Una misura simile a quelle varata nei Paesi Bassi e in Irlanda del Nord, dove i pub resteranno fermi per un mese e le scuole per due settimane e tornerà l’obbligo di mascherine in pubblico. E L’Inghilterra sta anche peggio. "Un nuovo lockdown del Regno Unito sarebbe un disastro, ma non si può escludere nulla di fronte all’impennata di casi di Coronavirus nel Paese", ha detto il premier britannico, Boris Johnson che lunedì ha varato un piano a tre livelli che ha causato ampi lockdown a Liverpool e altre zone dell’Inghilterra del nord. Nuove chiusure anche nella Repubblica Ceca che, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie , nelle ultime due settimane ha registrato il più alto tasso d’infezioni in Europa: 581 per 100 mila abitanti. Per le prossime tre settimane stop a a scuole, bar e locali dopo l’annuncio di 8.000 nuovi contagi, un numero record.

In Germania dopo che è stato registrato il numero più alto di nuovi contagi (5.132) da aprile, il governo di Angela Merkel ha deciso di limitare a un massimo di 10 le persone autorizzate a partecipare alle feste private nelle regioni con un numero alto di casi e l’obbligo di mascherina dove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza e dove viene superata la soglia dei 35 nuovi contagi per 100.000 abitanti. Imposta anche la chiusura alle 23 per tutti i ristoranti che si trovano nelle regioni considerate focolai di Covid-19. Regole più rigide anche in Portogallo, dove ieri sono stati registrati 2.027 nuovi casi. Non ci potranno essere riunioni con più di cinque persone, mentre per battesimi e matrimoni il tetto è stato fissato a 50. Il premier Antonio Costa ha deciso di abolire tutte le feste all’università e raddoppiare le multe, da 5.000 a 10.000 euro, per gli esercizi commerciali che non rispettano le nuove regole. E sta pensando di proporre l’obbligo di mascherina all’aperto.