Mercoledì 24 Aprile 2024

Coppia sparita: la svolta Trovati i corpi nel burrone

Giallo a Verona, Sofia e Francesco sono finiti con l’auto nella scarpata

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Le speranze di trovare i due ragazzi vivi, dopo due giorni di angoscia, si sono dissolte alle 10 di ieri mattina, quando alcuni operai di Veneto Strade hanno scorto un’auto in fondo a un burrone, lungo la Regionale 450 che collega Castelnuovo del Garda ad Affi (Verona). Sofia Mancini, 20 anni, e Francesco D’Aversa, 24 anni, non erano fuggiti chissà dove. Erano morti dentro la loro Fiat 500, uscita di strada la notte stessa in cui di loro si erano perse le tracce, dopo una serata passata in una discoteca di Verona. Nell’abitacolo semidistrutto dell’utilitaria, di proprietà di Francesco, c’erano i loro corpi. Un colpo terribile per le famiglie, per gli amici, che fino a mercoledì sera hanno voluto sperare in un colpo di testa dei due ragazzi. Improbabile, però, dato il carattere di Sofia. Per le ricerche si era mobilitata una macchina imponente delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, con l’ausilio di un elicottero, dei droni e delle unità cinofile. Il ritrovamento è stato fortuito. I dipendenti di Veneto Strade si sono fermati in quel punto per un guasto al loro furgone; ed è stato allora che hanno scorto un’auto in fondo a una piccola scarpata, coperta dalla vegetazione. Il padre di Sofia gestisce un commercio ambulante di calzature assieme al primogenito, Fabiano. La coppia ha un altro figlio, Lorenzo, 23 anni. L’appello per la scomparsa di Sofia e dell’amico era diventato virale sui social, rilanciato, ieri sera, anche dalla popolare trasmissione ’Chi l’ha visto’. Adesso un’intera comunità piange una ragazza solare, con il talento per la fotografia, che dopo il diploma di maturità all’Istituto Bentegodi di Isola della Scala, aveva lavorato tre mesi in un resort in Sicilia. Sofia aveva conosciuto da pochi giorni Francesco D’Aversa, 24 anni, originario di Taranto, che si era trasferito a Verona per lavorare come pizzaiolo in un locale del centro. Lunedì, dopo la serata in discoteca sulle Torricelle, assieme a Sofia aveva accompagnato un amico a Peschiera del Garda, poi si era diretto verso Costermano per riportare a casa la ragazza, ma il loro viaggio si è interrotto per sempre all’altezza di Affi, a pochi chilometri da Gazzoli.