Coppia narcotizzata, lei stuprata. Omar Confalonieri aveva già colpito

La Procura: coniugi drogati durante la compravendita di un box, 8 ore di violenze davanti alla loro figlioletta. L’immobiliarista arrestato è titolare di un’agenzia in via Montenapoleone. Nel 2009 era stato condannato per lo stesso reato

L’agente immobiliare Omar Confalonieri, 48 anni

L’agente immobiliare Omar Confalonieri, 48 anni

Si chiama Omar Confalonieri, ha 48 anni e fa l’agente immobiliare a Milano, titolare dell’omonima agenzia di real estate di via Montenapoleone, con un passato da ad di un notissimo portale on line. Vita agiata, lavoro che va a gonfie vele, grandi capacità di relazione, una moglie e un figlio di otto mesi, persona "educata e affabile".

Poi una seconda vita, un’anima nera da stupratore seriale e cocainomane, sconosciuta a tutti fino a venerdì sera, quando l’uomo d’affari con un giro milionario e diverse copertine che lo descrivono come il numero uno delle nude proprietà è stato ammanettato per aver drogato con benzodiazepine, sequestrato per 8 ore una coppia (in casa c’era anche la loro bimba di pochi mesi) e, approfittando del loro stordimento, ha stuprato la donna. Su richiesta del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo, il gip Stefania Pepe ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali aggravate. Già ieri si sono presentate in procura altre due presunte vittime, anche se il sospetto degli inquirenti – che fanno appello alle donne entrate in contatto con lui e hanno poi accusato malori a contattare i carabinieri – è che il numero sia ben più alto.

Il fatto per cui Confalonieri è finito in manette risale allo scorso 2 ottobre: incontra per un drink la donna di 38 anni, il marito di 43 e la loro bimba in un bar con l’intento di discutere delle agevolazioni fiscali legate alla compravendita di un garage. La loro conoscenza risale alla settimana precedente, quando l’agente e la donna si sono visti per la prima volta durante il periodo dell’inserimento al nido dei rispettivi bambini. Quando la coppia viene a sapere che Confalonieri è un agente immobiliare di successo, decide di affidarsi a lui. Quella mattina, Confalonieri dice di aver reperito le informazioni da un notaio, ma aggiunge di non poterle divulgare al telefono. Ed è così che scatta la trappola: negli spritz dei due, Confalonieri inietta, con una siringa comprata poco prima in farmacia, una dose massiccia di Lormetazepam. Quando sono entrambi storditi, al punto che la donna non riesce a infilare il portafogli nella borsa dopo aver pagato, li accompagna nella loro abitazione, li sequestra per tutto il pomeriggio. Poi violenta la trentottenne, che, come il marito, si trova in totale stato di incoscienza dovuto all’avvelenamento. Lei si risveglia dal torpore solo in serata: le compaiono flash confusi, è distesa su pavimento, seminuda, il vestito insanguinato, comincia a ricordare, il marito è ancora a terra.

A incastrare Confalonieri i filmati delle telecamere installate nell’abitazione, che hanno ripreso lo stupro e immortalato la scena drammatica della bimba che gattona senza controllo fino al balcone (dove verrà trovata). Solo alle 21 il marito riesce a chiedere aiuto ai parenti. L’inchiesta-lampo mette in luce il precedente specifico: Confalonieri è stato arrestato nel marzo 2008 (e poi condannato nel 2009 dal Tribunale di Monza) con l’accusa di aver violentato una collega di 18 anni dopo averla resa incosciente anche in quel caso con potenti sonniferi. Stando a quanto ricostruito dalla procura, dopo aver scontato la pena e aver seguito un percorso rieducativo, l’uomo è stato "riabilitato" con decisione del Tribunale di Milano arrivata nel 2013 e ha ripreso la sua attività.

Per gli investigatori, l’uomo ha un’ampia rete di contatti con clienti, donne in particolare, e "nella sua disponibilità ha molteplici appartamenti e locali dove poter condurre con l’inganno le proprie vittime e qui narcotizzarle e abusare di loro". Al termine delle oltre 50 pagine di ordinanza il gip, dopo aver ricostruito dettagliatamente gli abusi nei confronti della famiglia, fa riferimento alla "elevata capacità criminale" di Confalonieri e chiarisce che "nessun effetto deterrente ha evidentemente esercitato su di lui nemmeno la pregressa condanna per analoghi fatti".