Controllo Green pass in ristoranti e locali ma senza carta d'identità

Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, fa chiarezza sul nodo dei controlli

Il controllo del Green pass (Ansa)

I controlli all'ingresso di un ristorante del centro per il primo giorno di Green Pass obbligatorio per i clienti che vogliono consumare ai tavoli al chiuso a Milano, 6 agosto 2021.

Roma, 9 agosto 2021 - C'è una risposta importante, oggi (lunedì 9) agosto sui nodi dei controlli del Green pass alla luce del Decreto Covid 23 luglio che l'ha reso obbligatorio dal 6 agosto scorso per accedere ad una serie di luoghi al chiuso. In particolare - stante una previsione chiarissima del Decreto - ci si è chiesti se al ristorante il ristoratore quando ci chiede il Green pass possa (o debba anche) chiedere il documento di identità. E ancora: sono previsti controlli da parte delle forze dell'ordine?

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Per fare chiarezza è intervenuta il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, che ai giornalisti ha anticipato quello che sarà il contenuto di una circolare ad hoc. "Il rispetto delle regole è importante" ha spiegato il ministro che non ha escluso "controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa", ribadendo però che saranno i titolari a dover provvedere, anche se "non potranno chiedere la carta d'identità ai clienti. Non si può pensare - ha spiegato Lamorgese - che l'attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza. Al riguardo è in via di preparazione una circolare". Il ministro ricorre a un pareagone: andare al ristorante "è come andare al cinema e mostrare il biglietto". Quanto ai gestori dice: "Nessun pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti".

L'articolo 3 del Decreto 23 luglio stabilisce solo che i titolari o gestori dei servizi e delle attività "sono tenuti a verificare" che l'accesso ai servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni".

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Sul tema dei controlli è intervenuto oggi anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, che lancia un appello al buon senso anche di chi deve controllare: "Non deve diventare una guerra di religione. Non possiamo scaricare tutto sui gestori".

"Apprezziamo le parole del ministro Lamorgese sul fatto che non spetti ai gestori controllare i documenti, perché questo andrebbe oltre i loro doveri, ma è bene che si faccia chiarezza: se una persona esibisce un Green pass di un'altra persona e viene scoperto nei controlli a campione della polizia, un barista non può esserne responsabile e rischiare a sua volta una sanzione - dice il direttore generale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) di Confcommercio, Roberto Calugi -. Perciò bisogna intervenire sul quadro sanzionatorio: si modifichi la norma o almeno si diffonda una circolare ministeriale". 

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