Conti scalda la gara nel feudo Pd. "Autonoma da Renzi, sfido la ditta"

La sindaca di San Lazzaro: il centrosinistra è la mia casa. Lepore, candidato del partito: accetto le primarie

Isabella Conti

Isabella Conti

Bologna, 20 aprile 2021 - Come in un film di Quentin Tarantino. All’improvviso, dopo un anno di strategie, interviste, retroscena, pugnalate e infinite attese, ieri termina lo stallo alla messicana nel centrosinistra di Bologna che guarda alle primarie di giugno e alle elezioni amministrative di ottobre. Una delle sfide più importanti d’Italia per il Pd, che qui ha il 40%. Alle 17.59 su Twitter, l’assessore pd alla cultura Matteo Lepore, erede naturale del sindaco Virginio Merola e vicino a Nicola Zingaretti (prima) e a Enrico Letta (ora), esce allo scoperto: "Cara Bologna ti amo e per te farò le primarie. Avanti tutta!". Dopo trenta minuti, in una diretta Facebook anticipata 24 ore prima, Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro ‘lanciata’ da Matteo Renzi, scioglie la riserva: "Mi candido, ho deciso di mettermi al servizio". In campo resta anche l’assessore alla sicurezza Alberto Aitini, Pd sostenuto da Base Riformista. Colui che ha innescato i gazebo sotto le Torri.

Saranno dunque primarie di coalizione, anche se il perimetro della coalizione ancora non è definito: la sinistra, rappresentata dai ’coraggiosi’ di Elly Schlein (vicepresidente della Regione Emilia-Romagna); l’estrema sinistra di Coalizione civica; il Movimento 5 Stelle.

E Italia Viva? A Conti viene contestata dagli alleati l’iscrizione al partito dell’ex segretario dem, quella che anche alcuni cittadini rimarcano sul web: "Sei renziana, abiura". Ma lei, con orgoglio, dal parco di una scuola, non si scompone e replica così: "Scelgo di partecipare alle primarie di coalizione di centrosinistra perché il centrosinistra è la mia casa, il mio mondo, la mia storia, i miei valori. Lo voglio fare con una candidatura e un progetto politico senza bandiere, senza simboli, trasversale, indipendente, vero come è trasversale e indipendente un sindaco nel momento in cui si trova in ogni momento a decidere per la vita dei propri cittadini".

Conti d’altronde dice di essere "isabelliana" a chi la definisce solo "renziana" e ricorda di essere la sindaca che ha rigettato le pressioni di chi "voleva eterodirigermi", con il riferimento alla guerra legale su una lottizzazione urbanistica finita in Procura e che ha innescato l’uscita di Conti proprio dal Pd. La sindaca non rinnega dunque il leader di Italia Viva, ma rivendica la propria "totale autonomia" e guarda a Bologna come "a un laboratorio nazionale, aperto a tutte le forze riformiste, progressiste, capace di dialogare con le forze produttive, i moderati, la sinistra. Bologna è Alma Mater, come la sua università, una città che nutre, ma dove si sono lasciati indietro dei pezzi. Sono preoccupata per questa città".

Il tema vero, ora, è quanto Pd potrà convergere verso di lei, con l’assessore Aitini che potrebbe essere il vero ago della bilancia. E quanto l’euforia social che sta travolgendo la candidatura Conti si trasformi in reali voti alle primarie: la ‘macchina’ tradizionale, nella rossa Emilia, è ancora forte e organizzata. I sondaggi danno Conti e Lepore quasi sempre vincenti sul centrodestra (ancora senza candidato), lei con un pelo più di agio. Nei giorni scorsi la sindaca ha già ricevuto la vicinanza, importante, dell’europarlamentare pd Elisabetta Gualmini.

"Anche tu Conti", è lo slogan che userà in questa campagna. Ma la federazione più importante d’Italia come si muoverà in una corsa che vede in campo l’ex prima cittadina prediletta? Una vittoria di Conti provocherebbe un terremoto dai riflessi nazionali.

Ieri summit romano, infatti, fra il segretario nazionale Enrico Letta, quello regionale Paolo Calvano, il bolognese Luigi Tosiani, il responsabile enti locali Pd Francesco Boccia e lo stesso Lepore. Come già fatto in un incontro con i Verdi, Letta ha espresso apprezzamento per Lepore, segno che le primarie di coalizione (dove potrebbe spuntare anche Emily Clancy dell’estrema sinistra) saranno gara vera. "Voglio fare una campagna gentile, voglio usare parole gentili", dice Conti. Lepore dirà la sua stamani, da una biblioteca.