Giovedì 18 Aprile 2024

Conti lascia, i renziani perdono pezzi Ma Iv tira dritto: noi autonomi dal Pd

La sindaca di San Lazzaro non rinnova la tessera perché delusa della svolta al centro. La replica di Rosato: "Alle prossime comunali prevalgono le alleanze con il centrosinistra"

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di Ettore Maria Colombo

"Chi, evidentemente, pensava che Iv fosse solo una corrente del Pd organizzata all’esterno si sbagliava di grosso. Siamo un partito autonomo". Il commento di Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Iv e numero due nel partito fondato da Matteo Renzi, sul fatto che Isabella Conti, sindaco di San Lazzaro di Savena, cittadina alle porte di Bologna e, fino a ieri, pasionaria renziana (si candidò alle primarie a sindaco di Bologna come indipendente sostenuta da Iv), ha stracciato la tessera, è lapidario. La Conti se ne va da Iv per una questione di "identità", con chiaro riferimento alla scelta di Iv di “abbracciare“ il centrodestra o “non“ scegliere. Ma dal quartier generale di Iv, dove è proprio Rosato a tessere e a tenere il quadro e il conto delle alleanze nelle città, fanno un ragionamento opposto: "Alle prossime comunali prevalgono le alleanze con il centrosinistra e quelle autonome con altre forze centriste e moderate. Non è affatto vero che Iv va a destra".

C’è pur sempre il caso Genova. Iv appoggia in modo aperto la ricandidatura di Marco Bucci, campione del centrodestra. Una scelta fortemente voluta dalla renziana ligure, Raffaella Paita, e condivisa dai vertici nazionali. "A Genova c’è il peggior centrosinistra di sempre. Radicale. Chiuso. Dogmatico. Neppure ci volevano. Bucci invece ha fatto scelte coraggiose e, alcune, persino di sinistra, dall’urbanistica alle case popolari", è il commento di Rosato. Iv non presenterà il simbolo, per evitare l’effetto di vederlo vicino a quelli di Lega e Fd’I (il che fa già storcere il naso alla Lega), ma i candidati renziani ci saranno.

E il resto dell’Italia al voto (950 i comuni, di cui 26 i capoluoghi di provincia)? Alcune scelte, quelle di unità con il centrosinistra, sono state fatte, senza scossoni. A Padova, Iv appoggia il sindaco uscente, Sergio Giordani. A Parma l’assessore della giunta Pizzarotti uscente, Michele Guerra. A Piacenza, Katia Tarasconi. A l’Aquila Iv appoggia la dem Stefania Pezzopane. Poi, però, non mancano le candidature di Iv che puntano a far nascere un polo di centro moderato, liberale e civico. E sono fatte in città importanti. A Verona, Iv tra il candidato di centrodestra (Sboarina) e quello di centrosinistra (Tommasi) sceglie l’ex sindaco leghista Flavio Tosi. A Lucca il fiore all’occhiello di Iv è Alberto Veronesi, figlio del noto oncologo e direttore d’orchestra, che guida un terzo polo composto anche da Azione, +Europa e liste civiche. A La Spezia una bicicletta Iv-Psi vede la candidatura dell’avvocata Antonella Franciosi. A Catanzaro una scelta un po’ tendente centrodestra: il candidato prescelto da Iv è il professore Valerio Donato, storico esponente locale del Pd che, però, ora gode dell’appoggio di Lega e FI (non Fd’I), ma che Rosato rivendica all’area "neo-centrista".

Un’altra scelta di Iv che fa discutere è quella di Palermo: il candidato è il rettore Roberto Lagalla (area Udc), scelta fortemente voluta dal plenipotenziario di Renzi, Davide Faraone. E se a Messina e Catania la situazione è ancora fluida, Iv lavora per un centro forte e autonomo da lanciare, magari anche con l’appoggio di FI, alle regionali siciliane. La tentazione “terzo polo“ c’è, dentro Iv, un po’ ovunque. Tranne in un paesino di 5mila anime, Rignano sull’Arno, dove Iv vuole a tutti costi restare ancorato al Pd e al centrosinistra. In fondo, è la città di babbo Renzi. Andare da soli potrebbe voler dire raccattare percentuali bassissime, e di venire umiliato a casa propria Renzi non se lo può permettere.