Mercoledì 24 Aprile 2024

Conte si incorona capo dell’asse M5S-Pd Ma il predellino del premier intralcia Draghi

Con la sua richiesta di un governo politico, l’avvocato del popolo finisce per irrigidire le posizioni dei partiti sondati da Super Mario

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di Ettore Maria Colombo

"Scende in campo", il premier ancora in carica ("per il disbrigo degli affari correnti", ma in carica) Giuseppe Conte, e lo fa da un ‘tavolino’ di piazza Colonna Antonina. La location, di sfondo, non è Palazzo Chigi – "pareva brutto" dicono dallo staff comunicazione del presidente – ma un negozio della Tim, lo store della Roma, un bar. E non solo il suo ‘predellino’ non ricorda affatto quello famosissimo di Silvio Berlusconi, che salendovi sopra d’impeto fondò il Pdl (Popolo della Libertà) dal semi-nulla, ma ha fatto alzare più di un sopracciglio, pare, al Quirinale, dato che, appunto, è un premier in carica e ‘non si fa, ecco’.

"Ho fatto a Draghi gli auguri di buon lavoro", dice il presidente del Consiglio Conte nel comizio ‘volante’. Conte parla con la mascherina sulla bocca per rispettare i tanti, troppi, Dpcm che ha voluto e scritto col piglio del giurista. Intanto, una folla – altro che assembramenti della movida – di cronisti e cameraman violano clamorosamente i Dpcm solo tre metri più in là, dietro il nastro rosso oltre il quale sono stati fatti ‘assembrare’. "Mi descrivono come ostacolo al nuovo governo, ma non mi conoscono, i sabotatori cercateli altrove, lavoro affinché si possa formare" il nuovo governo, aggiunge, mentre al Nazareno e nella war room pentastellata si tira un sospiro di sollievo.

Punta a ritagliarsi un ruolo da ‘federatore’ dei giallorossi, Conte, più che a guidare i 5 Stelle, un ruolo comunque ingombrante per la nascitura nuova segreteria del M5s. In ogni caso, il passaggio chiave del suo discorso è questo: "Auspico solido governo politico, che possa operare scelte politiche, che abbia la sufficiente coesione per poter operare delle scelte politiche perché lo richiedono le emergenze del paese, non possono essere affidate a squadre di tecnici".

Una spinta decisa, quella di Conte, al punto di mediazione faticosamente trovato dai 5 Stelle (andare a sentire cosa dirà Draghi e valutare nel merito le proposte, forse dopo un voto su Rousseau, basta che sia un governo ‘politico’) e del Pd. Certo, il governo politico indicato da Conte (e Di Maio) sembra discostarsi dal fiume in piena che risponde al nome di governo Draghi, ma i pontieri la mettono giù così: "È un passo, lento, ma non possiamo fare troppi strappi". La posizione del premier uscente in questo senso aiuta: "Dico agli amici del Movimento 5 stelle che io ci sono e ci sarò". Il sospiro di sollievo che arriva dal ‘partito’ dei ministri, per quanto ‘ex’ siano, sia dei 5 Stelle che del Pd (Franceschini) cela la preoccupazione che Conte voglia giocare una partita politica tutta interna ai due partiti come alla coalizione.

L’unico ruolo che si potrebbe realisticamente ritagliare è quello del candidato premier di una futura alleanza, "che tanto alle elezioni lo abbiamo capito tutti che mancano due anni", dice un big pentastellato. Si rincorrono anche le voci per cui l’opzione preferita del premier uscente sia un incarico internazionale, alla Commissione europea (dove in molti lo vorrebbero spedire…), o alla Nato, per rimanere sulla scena e non rimanere sotto l’ombrello di Draghi, ma sono voci, dicerie, cattiverie, e forse davvero nulla di più. Senza dire della nemesi della Storia: alla Nato, Conte ci voleva spedire Renzi. Il quale Renzi, ai cronisti, racconta: "Rimasi allibito perché mi disse ‘tu vuoi andare all’Onu, giusto? Ti ci mando!’. ’La Nato, presidente, la Nato…’".