Scuole chiuse Covid, Conte: "A rischio la didattica in presenza"

Il premier: "Curva dei contagi ha subito impennata rapida. A lavoro per capire se si deve intervenire ancora". Ipotesi: lezioni in presenza fino a seconda media, il resto Dad

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

Roma, 31 ottobre 2020 - "La curva dei contagi sta subendo una impennata rapida. I numeri sono preoccupanti". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, intervenendo al Festival de Il Foglio. Il premier ha parlato della situazione della pandemia da Covid-19 in Italia e di altri temi: "Per la portata di questa seconda ondata non c'è un manuale né una palla di vetro - ha detto Conte -. I numeri sono molto preoccupanti in tutta Europa. Siamo al lavoro giorno e notte per capire se si deve intervenire ancora".

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Scuola

"L'impennata della curva dei contagi rischia di mettere in discussione la didattica in presenza. Alcuni presidenti di regione lo hanno già fatto. Noi continuiamo a difendere la didattica in presenza fino alla fine, ma dobbiamo mantenerci vigili per seguire e assicurare la tutela della salute del tessuto economico". Per il momento l'ipotesi che sembra valutare il governo sarebbe quella di proseguire con le lezioni in presenza fino alla seconda media, mentre didattica a distanza dalla terza media a tutte le scuole superiori. Sarebbe una proposta, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti alla riunione di governo di oggi pomeriggio, avanzata dallo stesso premier e offerta al confronto con i ministri.

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Vaccino

"Confidiamo di averlo a dicembre ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie. Per gli effetti dovremo aspettare primavera quando prevedibilmente le dosi arriveranno per tutti".

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Pandemia

"Nessun Paese è pronto a una pandemia, nessuna democrazia che non sia affidata a una organizzazione militare può sopperire con la massima efficienza agli effetti della pandemia. Contiamo sullo sforzo di tutti i cittadini. C'è rabbia, angoscia e disperazione. Molti cittadini sono disorientati, ma molti rispettano le regole. Il Paese sta mostrano grande senso di responsabilità. In primavera inoltrata confidiamo di essere venuti a capo di questa situazione e speriamo che qualche mese prima usciremo dalla curva più preoccupante".

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