Conte chiude le superiori A casa 3 milioni di studenti

Il premier: didattica a distanza "almeno" per il 75% delle attività. Per chi non si ferma, proseguono ingressi scaglionati e banchi separati

Migration

di Veronica Passeri

Quattro giorni su cinque con la didattica a distanza per 2 milioni e 700mila ragazzi delle superiori. È la conseguenza, che si abbatte sugli alunni dai 14 ai 18 anni, del Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte.

La Dad, infatti, sarà "almeno" il 75% e dentro questo avverbio c’è una parte della storia del decreto, ovvero l’impossibilità da parte del governo, rispetto all’ultima bozza circolata sabato sera, di tenere l’argine del 75% rispetto alle richieste di alcuni governatori che spingevano verso il 100%. Così "fino a" è diventato "almeno" ed è scattata la didattica a distanza obbligatoria per "almeno il 75%" delle ore di insegnamento. Ma la Dad potrà diventare anche l’unica modalità di scuola. Anche se la ministraAzzolina ospite di Fabio Fazio ribadisce: "I nostri studenti della scuola secondaria di secondo grado hanno il diritto di frequentare in presenza e di andare a scuola in sicurezza". Per poi aggiungere: "Mi auguro che il governatore De Luca riapra presto le scuole del primo ciclo".

Non solo lezioni. Nel Dpcm si suggerisce anche, per alleggerire il trasporto pubblico, di spalmare l’orario scolastico nel pomeriggio in modo da distribuire lungo tutta la giornata il flusso di studenti in giro nelle ore di punta. Comunque, a differenza di quanto avviene adesso, l’ingresso a scuola sarà a partire dalle 9. Resta, invece, interamente in presenza l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione: materna, elementari e medie. Per la scuola che non si ferma proseguono dunque ingressi scaglionati, distanziamenti, igienizzazione, banchi separati in classe, con una distanza "da bocca a bocca" di almeno un metro, e turni sfalsati in mensa.

Come si organizzeranno, invece, le scuole con la Dad? Non è escluso che i presidi possano fare una scelta di campo ben chiara: dedicare l’intero 25% della didattica in presenza alle classi prime e quinte. Dunque, a chi si è appena affacciato nelle superiori e deve essere seguito con più attenzione e chi deve sostenere la maturità.

Oggi non cambia niente ma da domani, come stabilito dal Ministero, l’assetto delle scuole superiori muterà.