Contagi, il virus rallenta ancora Rt sotto 1 dopo cinque settimane

L’Istituto superiore di sanità: cauti segnali di miglioramento. Ma resta la pressione sugli ospedali

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Qualche passo in avanti, ma serve ancora somma prudenza. Dopo cinque settimane l’Rt nazionale (il numero delle persone che un positivo può contagiare) scende sotto quota 1. E migliora anche il dato dell’incidenza, marginalmente sui 14 giorni, in maniera più netta nell’ultima settimana. Trend in lenta discesa anche dei dati giornalieri. Ieri sono stati 13.633 i nuovi casi segnalati di Covid in Italia, in lieve calo rispetto ai 14.078 del giorno prima. I decessi sono 472 (giovedì 521), per un totale di 84.674 vittime. I tamponi nelle 24 ore sono stati 264.728, appena 3 mila meno in meno, con il tasso di positività che è sceso leggermente dal 5,3% al 5,1%. Cauti segnali di miglioramento dunque, soprattutto se si considera che venerdì scorso i casi erano oltre 16.100. Prosegue anche la riduzione dei ricoveri: le terapie intensive sono 28 in meno (ieri -43), con 144 ingressi del giorno, e scendono a 2.390, mentre i ricoveri ordinari calano di 354 unità (ieri -424), e sono 21.691 in tutto.

"Questa settimana – osserva la Cabina di regia nel rapporto settimanale (dati relativi alla settimana 1112021-1712021, aggiornati al 2012021) – si osserva un miglioramento del livello generale del rischio, con una diminuzione della possibilità di una epidemia incontrollata e non gestibile nel Paese, dovuta principalmente ad una diminuzione della probabilità di trasmissione di Sars-Cov-2, ma in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle regioni". "Sono ancora nove le regioniprovince autonome con rischio alto (Bolzano, Sardegna, Sicilia, Umbria) o ad alto rischio di progressione nelle prossime settimane (Lazio, Marche, Molise, Trento e Val D’Aosta) e 12 regioni si mantengano comunque sopra la soglia critica del 30% di occupazione delle rianimazioni".

"L’incidenza sui 14 giorni – prosegue il rapporto – scende da 386 a 339 per 100 mila abitanti ed è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo rispristino sull’intero territorio nazionale del tracciamento dei contatti mentre l’Rt medio è sceso a 0,97, in diminuzione dopo 5 settimane di crescita, ma l’epidemia resta in una fase delicata e un nuovo, rapido aumento dei casi nelle prossime settimane è possibile qualora non venissero mantenute rigorosamente le misure di mitigazione". Le regioni con Rt sopra 1 (calcolato al 6 gennaio) sono dieci: Molise (1.38), Sicilia (1.27), Val D’Aosta (1.12), Basilicata (1.12), Puglia (1.08) e poi Umbria e Abruzzo (1.05), Piemonte (1.04), Bolzano e Calabria. Ma la Liguria è a 0,99 e la Toscana e le Marche a 0.98 e l’Emilia Romagna a 0.97. Bene la Lombardia a 0.82 e il Veneto a 0.81.

"I dati dell’ultimo monitoraggio settimanale della cabina di regia – osserva il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza (foto) – indicano che le misure di contenimento e di restrizione hanno funzionato e che bisogna pertanto continuare a mantenere dei comportamenti prudenti, tanto più che siamo nel corso di una campagna di vaccinazione ed è bene non sovraccaricare le strutture sanitarie".

Alessandro Farruggia