Giovedì 11 Aprile 2024

Covid, Confcommercio: "Oltre 300mila imprese in meno nel 2020"

L'emergenza sanitaria, con conseguenti restrizioni e chiusure obbligatorie, combinata al crollo dei consumi ha acuito drasticamente il tasso di mortalità delle imprese, passato dal 6,6% del 2019 all'11,1%

Secondo Confcommercio nel 2020 in Italia hanno chiuso oltre 330mila aziende (Ansa)

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Roma, 28 dicembre 2020 - Oltre 390mila imprese nel 2020, a causa del Covid e de conseguente crollo dei consumi, hanno chiuso. E' la valutazione fornita da Confcommercio che ha elaborato i dati di Movimprese Unioncamere. La stima sulla nati-mortalità delle imprese del commercio non alimentare, dell'ingrosso e dei servizi sarebbe di quasi 305mila imprese (-11,3%): chiuse oltre 390.000 imprese, fenomeno non compensato dalle 85.000 nuove aperture.

L'emergenza sanitaria - con tutte le conseguenze che ne sono derivate, restrizioni e chiusure obbligatorie incluse - ha acuito drasticamente il tasso di mortalità delle imprese che, rispetto al 2019, risulta quasi raddoppiato per quelle del commercio (dal 6,6% all'11,1%) e addirittura più che triplicato per i servizi di mercato (dal 5,7% al 17,3%).

Delle 240mila imprese sparite dal mercato a causa della pandemia, prosegue il rapporto di Confcommercio, 225mila si perdono per un eccesso di mortalità e 15mila per un deficit di natalità. Tra i settori più colpiti, nell'ambito del commercio, abbigliamento e calzature (-17,1%), ambulanti (-11,8%) e distributori di carburante (-10,1%); nei servizi di mercato le maggiori perdite di imprese si registrano, invece, per agenzie di viaggio (-21,7%), bar e ristoranti (-14,4%) e trasporti (-14,2%).

C'è poi tutta la filiera del tempo libero che, tra attività artistiche, sportive e di intrattenimento, fa registrare complessivamente un vero e proprio crollo con la sparizione di un'impresa su tre. Alla perdita di imprese va poi aggiunta anche quella relativa ai lavoratori autonomi, ovvero quei soggetti titolari di partita Iva operanti senza alcun tipo di organizzazione societaria.

Confcommercio stima la chiusura per circa 200mila professionisti tra ordinistici e non ordinistici, operanti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione e servizi, attività artistiche, di intrattenimento e divertimento e altro. "Il 2020 si chiude con un bilancio drammatico per il nostro sistema produttivo colpito dal Covid. Quasi mezzo milione tra imprese e lavoratori autonomi potrebbero chiudere l'attività. Oltre all'indispensabile vaccino sanitario, c'e' bisogno del vaccino economico, cioè indennizzi finalmente adeguati al crollo dei fatturati e l'utilizzo di tutte le risorse europee per rimettere in modo l'economia del nostro Paese", commenta il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.