Martedì 23 Aprile 2024

Condomini alle carte bollate "Fate star zitto il bimbo autistico"

Reggio Emilia, i vicini fanno partire una diffida: "Non possiamo godere serenamente dei nostri spazi". La famiglia sotto attacco: "Feriti dal gesto, spendiamo uno stipendio in terapie. Viviamo nell’angoscia". .

CASALGRANDE (Reggio Emilia)

Rumori, tonfi sul pavimento e urla; da una parte ci sono i vicini di condominio esasperati, tanto da far partire una diffida; dall’altra, un nucleo con due bimbi piccoli: una di 4 anni e l’altro di 7 ma con il disturbo dello spettro autistico. Una vicenda che ha ferito una famiglia di Casalgrande, comune in provincia di Reggio Emilia, quando si è trovata a leggere la diffida inviatagli dai condomini dell’appartamento sovrastante e sottostante il loro. "La situazione di disagio perdura da anni – si legge nella notifica dell’avvocato – e anzi, vive alcune fasi di acutizzazione durante le quali risulta impossibile godere serenamente dei propri spazi domestici". I vicini si lamentano dei rumori e delle urla del bambino autistico, ma contestano anche che: "Si avvertono chiaramente anche le grida dei genitori (della madre in particolare) probabilmente ormai senza armi nella difficile battaglia contro questa patologia".

Nel rimarcare il loro diritto a godere serenamente dei propri spazi domestici, i condomini invitano la famiglia a "rivolgersi quanto prima al servizio sanitario al fine di richiedere assistenza qualificata". Ma il piccolo di sette anni è seguito da diverso tempo dal servizio sanitario, e le fasi di acutizzazione citate nella diffida, riferisce la famiglia, sono proprio parte della sua complessa disabilità. "Sono anni che l’autismo di nostro figlio si riversa nei continui litigi condominiali, ma questa diffida ci ferisce – commentano i genitori –. Dicono che non facciamo nulla per migliorare la situazione di nostro figlio e conseguentemente la loro, questo ci fa male. Uno dei nostri stipendi va in terapie". Un avvertimento che, per la famiglia, marca una distanza: "Viviamo con l’angoscia. Un figlio autistico è difficile da gestire, ma sapere di avere attorno persone che non si sforzano di capire ci tormenta ancora di più".

A spiegare lo scopo e i toni della diffida con oggetto "disagio in condominio" è l’avvocato: "Dev’essere intesa come un’altra via per fornire suggerimenti per rendere più vivibile il clima condominiale. È difficile a volte contemperare interessi a parti contrapposte, comprendiamo il soggetto fragile e il diritto dei genitori, ma dall’altra parte c’è anche il diritto di altre persone che vivono in quel contesto. È brutto da dire però spesso da parte di chi vive situazioni così delicate non c’è la disponibilità a comprendere le vite altrui". La vicenda ha turbato parecchio anche l’associazione Aut Aut di Reggio Emilia: "Sul nostro territorio in tanti anni un episodio del genere non si era mai verificato – commenta il presidente Roberto Vassallo –. Hanno colpito la dignità di una famiglia. Ci sono diversi livelli di autismo, i più gravi spesso si traducono in urla e violenza. Bisogna avere rispetto".

Ylenia Rocco