Concorsi pilotati in ateneo "Meritocrazia calpestata"

Nei guai 24 prof di Milano e altre città. Bandi su misura e commissioni complici. L’accusa: selezioni inquinate da logiche clientelari, penalizzati i più bravi

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di Mario Consani

e Anna Giorgi

Concorsi su misura. Pilotati per favorire l’ingresso di persone "gradite" ai membri delle commissioni giudicanti, penalizzando i candidati più titolati. Questo, secondo la procura, era "il sistema dei medaglioni", concorsi cuciti addosso ai candidati vincenti, soprattutto durante il lockdown, nell’inchiesta avviata nel 2018 dall’allora pm Ilda Boccassini, da cui è nato poi un secondo filone che conta 33 indagati tra cui 24 docenti degli atenei di Milano, Pavia, Torino, Roma e Palermo. Lo scienziato Massimo Galli, noto volto tv, virologo e primario di Malattie Infettive del Sacco di Milano è tra i prof sotto inchiesta. Le accuse, a vario titolo, sono associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e falso ideologico. L’inchiesta primaria partì dalla denuncia di irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso alla facoltà di Medicina ed Odontoiatria della Statale di Milano. Dalle intercettazioni sarebbe nata la costola sui concorsi pilotati, supportata dall’esposto presentato ai carabinieri del Nas da alcuni degli esclusi che ritenevano di avere i titoli richiesti per aggiudicarsi i ruoli. Negli esposti venivano segnalate pesanti anomalie, specificamente "eccessive profilazioni dei bandi di concorso" su quelli che poi risultavano i vincitori. Per i pm Luigi Furno, Carlo Scalas e il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli: "In alcune circostanze si andava ben oltre i caratteri meritocratici. Le profilazioni limitavano la partecipazione di altri candidati, rispetto a quelli graditi".

Tra gli indagati anche Massimo Andreoni, ordinario alla Sapienza. "Gli indagati hanno inquinato sistematicamente la regolarità delle procedure di selezione ai concorsi sostituendo logiche clientelari al metodo meritocratico e all’imparzialità". Così la procura ha disposto perquisizioni e acquisizioni di documenti, anche informatici, nell’inchiesta che oltre ai più noti Galli e Andreoni riguarda docenti e personale universitario. I nomi: Riccardo Ghidoni, Pierangela Ciuffreda, Gianguglielmo Zehender, Manuela Nebuloni, Paola Viani, Giuseppe Prinetti, Sandro Sonnino, Agostino Riva, Antonio Schindler, Cristiano Rumio, Pietro Allevi, Antonella Delle Fave, Francesco Auxilia, Nicoletta Gagliano, Tiziana Borsello, Angela Maria Rizzo, Claudia Colomba, Guido Angelo Cavaletti, Roberta Ottria, Vittorio Bellotti, Claudio Mastroianni, Giovanni Di Perri, Roberto Mannarino, Alessandro Mannaro, Alessandro Visconti, Roberta Cazzola, Cristiana Perrotta, Marta Bassi, Giuseppe Riva, Claudia Moscheni e Teresa Ghisi.