Roma, 7 maggio 2025 – Prende il via ufficialmente il Conclave. I 133 cardinali sono chiamati da oggi a eleggere il 267esimo Papa. Primo atto la Messa Pro Eligendo Romano Pontefice celebrata alle 10. Poi, pochi minuti dopo le 16,30 i cardinali elettori entrano nella Cappella Sistina: dopo il giuramento viene intimato l'”Extra omnes", il "fuori tutti", con gli estranei, cioè tutti coloro che non sono chiamati al voto, che lasciano la Cappella Sistina. Le sue porte si chiudono e iniziano le operazioni di voto.
E’ ora attesa la prima fumata (i tempi si sono allungati di molto rispetto alle fumate delle elezioni precedenti) dal comignolo della Sistina: sarà nera in caso di non elezione e bianca in caso sia stato scelto il nuovo Pontefice. Nei giorni successivi sono previste due fumate: intorno alle 10.30 (solo in caso di elezione del Papa) o alle 12 mentre nel pomeriggio intorno alle 17.30 (solo in caso di elezione) o intorno alle 19.
Ad entrare in Conclave 133 cardinali provenienti da 71 Paesi: 53 europei, 37 americani, 23 asiatici e 18 africani. E’ il Conclave più affollato della storia, con 13 cardinali in più del limite dei 120 previsti. Per l’elezione serviranno 89 voti, i 2/3 degli elettori. Diversi i “favoriti” al soglio pontificio ma la situazione resta incerta e il toto-papa impazza.

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Domani mattina prosegue il Conclave per eleggere il nuovo Papa. I cardinali elettori si ritroveranno prima delle ore 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare Messa e Lodi nella Cappella Paolina. A seguire si ritireranno alle 9:15 nella Cappella sistina per recitare l'Ora media e procedere poi alle votazioni. Pranzo intorno alle ore 12:30 a Santa Marta, alle 15:45 la partenza verso il Palazzo apostolico, quindi alle 16:30 il ritiro nella Cappella sistina con altre due votazioni e al termine (intorno alle 19:30) la celebrazione dei Vespri. Due sono le fumate previste nelle diverse giornate: una a fine mattinata, una la sera, ovvero al termine di entrambe le votazioni del mattino e del pomeriggio
Oggi, nel primo giorno delle votazioni per il nuovo Papa, la fumata nera è arrivata tre ore e 17 minuti dopo l'extra omnes. Il 12 marzo del 2013, anno in cui fu eletto Papa Francesco, la prima fumata nera arrivo due ore e 8 minuti dopo l'extra omnes.
Fumata nera. Dal comignolo posto sul tetto della Cappella Sistina è uscito un fumo di colore nero. Quindi la prima votazione dei 133 cardinali elettori, che da oggi sono chiusi nel
conclave all'interno della Sistina, non ha eletto il nuovo Pontefice successore di Papa Francesco.
Alle 21, dopo una lunga attesa, si è avuta la prima fumata nera
In 45mila attendono la fumata in Piazza S. Pietro. La stima della folla in piazza è dei media vaticani.
Il 12 marzo del 2013, anno in cui fu eletto Papa Francesco, l'extra omnes fu pronunciato alle 17.33 nella prima riunione del conclave e la prima fumata nera ci fu alle 19.41, due ore e 8 minuti dopo. Oggi (nel conclave ci sono 18 cardinali elettori in più) l'extra omnes è stato dato alle 17.43 e, a due ore e 40 minuti circa di distanza, non c'è ancora stata alcuna fumata.
Sono già 30mila le persone che hanno raggiunto piazza San Pietro per assistere alla fumata. Lo si apprende dalla Questura. Il flusso di fedeli è in costante aumento.
Piazza San Pietro si sta riempiendo sempre più di fedeli. Tutti con il naso all'insù verso il comignolo posizionato sul tetto della Cappella Sistina. Tutti con il telefono cellulare, pronti a immortalare la prima fumata. Dai maxi schermi si può agevolmente vedere la fuoriuscita del fumo. Al momento i protagonisti delle immagini, sono due gabbiani, vicini al comignolo. Tra loro anche un pullo. Intanto continuano i problemi di linea per i cellulari per il blocco di rete in tutta l'area del Vaticano.

Occhi e teleobiettivi di tutto il mondo puntati sul comignolo della Cappella Sistina da dove stasera potrebbe uscire la prima fumata. Un gabbiano sorveglia la situazione.
Applauso dei fedeli presenti in piazza a San Pietro subito dopo l'extra omnes e la chiusura del portone della Cappella Sistina. Molti hanno seguito il giuramento dei 133 cardinali, trasmesso su due maxi schermi. Ora sulla piazza e' sceso il silenzio.
Con l'"extra omnes" pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, prende il via il conclave per eleggere il 267° Papa. Tutti gli astanti lasciano ora la cappella Sistina, all'interno della quale restano solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l'ecclesiastico incaricato di tenere l'ultima meditazione prima delle votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa. Una volta usciti tutti il maestro chiude la porta d'accesso alla cappella Sistina. Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa lasciano la cappella Sistina e si avviano le operazioni di voto.
Il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie monsignor Diego Ravelli ha intimato "Extra Omnes" (Fuori tutti). Coloro che non partecipano al Conclave lasciano la Cappella Sistina e le sue porte si chiudono. In realtà dentro la Sistina, oltre a monsignor Ravelli, resta il cardinale Raniero Cantalemessa preposto per tenere la meditazione ai cardinali elettori sul gravissimo compito e sulla necessità che nell'elezione del Romano Pontefice agiscano in tutto con retta intenzione, cercando di compiere solo la volontà di Dio e mirando unicamente al bene della Chiesa. Terminata la meditazione, il cardinale Cantalamessa e monsignor Ravelli escono dalla Cappella Sistina, vengono chiuse le porte e poste delle Guardie a tutti gli ingressi della cappella.

I 133 cardinali elettori in Sistina stanno prestando giuramento sul Vangelo con la formula in latino: 'Et ego cardinalis ...spondeo, voveo ac iuro sic me Deus adiuvet ed haec sancta Dei evangelia quae manu mea tango' (E io card... prometto, mi obbligo, e giuro. Così Dio mi aiuti e questi santi Evangeli che tocco con la mia mano'.
Stanno giurando i cardinali in Sistina, uno ad uno. Quando l'ultimo dei 133 cardinali elettori in Sistina avrà prestato il giuramento, il Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie intima l'Extra omnes e coloro che non partecipano al conclave lasciano la Cappella Sistina.
I cardinali, prima di cominciare i lavori del conclave, giurano prima tutti insieme e poi singolarmente. Giurano davanti a Dio di essere fedeli al loro compito in caso di elezione a Papa e giurano anche segretezza sui lavori del conclave. A leggere il giuramento, a nome di tutti, è il cardinale Pietro Parolin che presiede il conclave.

Dopo il giuramento sarà intimato, stabilisce la Costituzione apostolica "Universi Dominici Gregis", dal maestro delle Celebrazioni Liturgiche pontificie mons. Diego Ravelli, l'"Extra omnes", il "fuori tutti", con gli estranei, cioè tutti coloro che non sono chiamati al voto, che dovranno lasciare la Cappella Sistina. Al suo interno resteranno solo lo stesso mons. Ravelli e l'ecclesiastico che dovrà tenere la seconda delle meditazioni ai cardinali elettori, cioè il cardinale Raniero Cantalamessa.
La processione dei cardinali, dalla Cappella Paolina alla Sistina, è accompagnata dalle litanie dei santi, una novantina di invocazioni a santi e martiri per chiedere la protezione sui lavori del conclave.
I cardinali elettori stanno entrando nella cappella Sistina, dove a breve prenderà il via ufficialmente il conclave per l'elezione del 267° Papa. Una volta varcato l'ingresso, i cardinali raggiungeranno le loro postazioni, sulle quali è già pronta la dotazione per procedere alle votazioni. I tavoli ricoperti con drappi rossi e tovaglie marroni sono disposti lungo tutta la Sistina in quattro file, un po' sfalsate, due a destra e due a sinistra. Al termine si procederà al giuramento, che si concluderà con il tradizionale 'extra omnes' e la chiusura delle porte della Sistina.

Il cardinale Pietro Parolin, che presiederà tutto il Conclave, introducendo la processione dei 133 cardinali elettori in Sistina, con la formula in latino ha osservato: "Tutta la Chiesa, unita a noi nella preghiera, invoca istantemente la grazia dello Spirito Santo, perchè sia eletto da noi un degno Pastore di tutto il gregge di Cristo".
Con l'avvicinarsi dell'orario del conclave aumentano le misure di sicurezza in Vaticano. Come annunciato nei giorni scorsi è cominciata la 'schermatura' della rete mobile e dati sull'intero Stato, per evitare che i cardinali elettori possano entrare a contatto con l'esterno e, quindi, per garantire che non ci siano influenze sul voto. Lo spegnimento dei ripetitori all'interno del Vaticano sta avendo però alcune ripercussioni anche nell'area di piazza San Pietro dove i telefonini cominciano ad avere difficoltà nell'utilizzo di app di messaggistica istantanea.
I cardinali elettori sono arrivati nella Cappella Paolina del Palazzo apostolico. Da qui prenderà il via la processione verso la Cappella Sistina nella quale, dopo l'Extra Omnes, comincerà il conclave per l'elezione del nuovo Papa.
"Le giornate che da oggi ci aspettano sono sicuramente impegnative, ma il dispositivo di sicurezza che abbiamo pianificato è importante, imponente e capillare sul territorio. È una attività di messa in sicurezza in uno scenario operativo che parte dalle periferie e poi si concentra maggiormente nei luoghi in cui si svolge l'evento. Stiamo lavorando con il senso dell'insieme e della squadra con tutti gli apparati dello Stato". Lo ha detto il Questore di Roma, Roberto Massucci
I cardinali elettori si potranno spostare a piedi da S. Marta alla Sistina, percorrendo via delle Fondamenta, o a bordo di appositi pulmini. A partire da ieri - ha informato il Governatorato con una circolare - tutti gli accessi al Cortile di S. Damaso sono stati chiusi e sigillati. Chiuso fino a fine Conclave il dispensario pediatrico di S. Marta. Per tutta la durata del Conclave, anche l'area di piazza S. Marta resterà chiusa al traffico e ai pedoni.
"Auguri... e doppi!". Così il decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, rivolgendosi al cardinale Pietro Parolin, durante lo scambio della pace nella messa Pro Eligendo Romano Pontifice, nella Basilica di San Pietro. Proprio Parolin presiederà il Conclave e gli auguri di Re potrebbero essere intesi per l'incarico che l'ex segretario di Stato si appresta a ricoprire. Ma c'è chi vede in questa frase anche un augurio per una eventuale elezione, in quanto Parolin è tra i favoriti.

Dalle 15 di oggi "tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano saranno disattivati". Lo ha comunicato l'ufficio di presidenza del Governatorato. "Il ripristino del segnale sarà effettuato all'annuncio dell'avvenuta elezione del Sommo Pontefice". Una misura volta a scongiurare fughe di notizie. Prima del silenzio, al quale saranno costretti durante il conclave, molti porporati hanno salutato i follower con un ultimo post.
E' terminata nella basilica di San Pietro la messa 'pro eligendo romano pontifice', la celebrazione presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re, con la quale tradizionalmente si invoca lo Spirito Santo per il conclave che comincerà oggi pomeriggio. Presenti nella basilica oltre cinquemila fedeli, secondo la stima dei media vaticani. Mentre molta gente ha seguito la funzione in Piazza San Pietro, attraverso i maxischermi, nonostante l'alternarsi di sole e pioggia.

"Lasciar cadere ogni considerazione personale" e "avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell'umanità": questo l'invito rivolto da Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, durante l'omelia della Messa pro eligendo pontefice, a poche ore dall'inizio del conclave. La celebrazione è in corso nella basilica vaticana di San Pietro. "Pregare, invocando lo Spirito Santo, è l'unico atteggiamento giusto e doveroso, mentre i cardinali elettori si preparano ad un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e ad una scelta di eccezionale importanza" ha sottolineato il cardinale Re. "Un atto umano per il quale si deve lasciar cadere ogni considerazione personale, e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell'umanità".
Cominciano i primi "problemi" di linea per i cellullari nella Basilica di San Pietro. La schermatura e le interruzioni della rete per i cellulari, disposta dal governatorato per l'inizio del Conclave, inizia a farsi vedere. Giornalisti e operatori riescono con difficoltà a trasmettere le notizie.
Sono 220 i cardinali, tra elettori e non elettori, che stanno concelebrando, con il decano Giovanni Battista Re che presiede, la messa 'pro eligendo', l'evento liturgico che precede l'ingresso in Conclave. Stamane, i porporati che ancora non l'avevano fatto, hanno completato la sistemazione nelle proprie stanze nella residenza di Casa Santa Marta o nell'adiacente Santa Marta Vecchia, dove alloggeranno in questi giorni di Conclave.

L'attenzione dei media italiani è fortemente concentrata sull'elezione del successore di Francesco tanto che, nelle ultime due settimane, la parola conclave ha ottenuto 34.827 citazioni sui mezzi di informazione nazionali. Fra i papabili, il più menzionato è il segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin (9.141), seguito a grande distanza dall'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi (5.831) e da quello di Manila, Luis Antonio Tagle (4.817). Il dato emerge dal monitoraggio svolto da Mediamonitor.it

Alle ore 16.30, l'ingresso nella Cappella Sistina dei 133 cardinali che eleggeranno il nuovo Papa. Per raggiungerla la Costituzione apostolica indica con precisione che i porporati dovranno ritrovarsi nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico vaticano, attigua alla Cappella Sistina, "in abito corale" per quindi recarsi verso la Cappella Sistina "in solenne processione e invocando col canto del 'Veni creator' l'assistenza dello Spirito Santo".
Inizia oggi il Conclave che porterà all'elezione del nuovo Romano Pontefice, il 267esimo, dopo la morte di Papa Francesco. Un atto che è stato fin nei dettagli normato e stabilito dalla Costituzione Apostolica "Universi Dominici Gregis" di Papa Giovanni Paolo II. Una giornata per certi versi storica dentro e fuori la Chiesa cattolica che inizierà alle ore 10 nella Basilica di San Pietro con la messa "Pro eligendo Romano pontifice" presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio con la partecipazione, come la stessa Costituzione impone, di tutti i cardinali presenti a Roma.