Martedì 23 Aprile 2024

"Con quei soldi (pochi) aiuto tutta la famiglia"

BOLOGNA

Doriano Zappaterra, 68 anni, è in pensione dal 2011. Prende 2.240 euro euro lordi, 1.820 euro netti per 13 mensilità. "Dopo 42 anni e 2 mesi di contributi – snocciola orgoglioso – compresa la reversibilità di mia moglie. Eppure oggi sono a disagio. E non solo per la mancata piena perequazione".

Perché allora?

"L’idea che i pensionati stiano prendendo più di quanto meritino genera invidia sociale e nasconde una realtà ben diversa".

Racconti la sua.

"Dodici anni nel privato e trenta nel pubblico: perito termotecnico al Comune di Bologna. Ho iniziato a 14 anni come idraulico, ho studiato alle serali, poi una volta in Comune ho partecipato alla messa a norma di tutte le centrali termiche di scuole, uffici, centri anziani. Ho sempre fatto il mio dovere. Fannullone mai. Lo scrissi anche al ministro Brunetta. Una protesta civile".

Sembra amareggiato.

"Dispiaciuto, dai... Una vita di lavoro al servizio della comunità dovrebbe valere un po’ d’affetto. Invece mi ritrovo guardato con sospetto. Inserito tra gli ’abbienti’. Una beffa. Perché noi italiani abbiamo le pensioni più tassate d’Europa, e ciò nonostante garantiamo assistenza alla famiglia là dove lo Stato non arriva".

Per esempio?

"Mio padre e mia madre sono ancora vivi. Hanno 95 e 91 anni. Io li aiuto e contribuisco al pagamento delle badanti che seleziono, controllo e in parte pago".

Altre spese?

"Mio figlio lavora alla Tim. È in solidarietà: prende meno di me. È separato, ha un figlio. Si era comprato casa, coraggiosamente. Ora fa fatica e sul mutuo intervengo io. Con la mia pensione. Sì, sempre quella, che per lo Stato non merita neppure il pieno allineamento all’inflazione".

g. ros.