Sabato 20 Aprile 2024

Compra i coltelli e uccide il marito "È malato grave, non ce la faccio più"

La casalinga di 76 anni ha poi tentato il suicidio in un parcheggio. In casa ha lasciato dei bigliettini

"Non ce la faccio più. Renzo si aggrava e io non riesco più a gestirlo". È più o meno questo il tenore dei bigliettini trovati a casa e nell’auto di Carla Grazia e del marito Renzo Marchesi, 76 e 78 anni. Messaggi scritti da Carla, che risalirebbero al giorno della tragedia e a quelli precedenti. In cui lei descrive un quadro sempre più buio per la malattia del marito, affetto dal morbo di Parkinson. L’uomo da poco più di due settimane era stato dimesso dopo un lungo ricovero.

Da quel momento, la moglie lo accudiva col supporto dell’unico figlio, che abita nella stessa via, e degli assistenti sociali del Comune, che facevano loro visita un’ora al giorno. Ma le difficoltà devono esserle parse insormontabili. Soprattutto dopo la morte improvvisa, circa un anno fa, dell’amato fratello, che abitava col cognato e la aiutava nella sua gestione quotidiana. Nei bigliettini, Carla arriva ad anticipare il gesto che sta per compiere e si scusa con il figlio.

Alla fine, la tragedia si è consumata a bordo dell’auto della coppia, in un desolato parcheggio della zona industriale di San Giovanni in Persiceto. Carla, con due coltelli appena comprati al supermercato, avrebbe prima sferrato diverse coltellate al marito – al petto, all’inguine e una superficiale alla gola – poi rivolto l’arma contro sé stessa, ferendosi gravemente al basso ventre. Infine, in stato confusionale, ha chiamato il figlio, che ha allertato il 118. I sanitari l’hanno così soccorsa in tempo. L’anziana è grave, ma non rischia la vita. Piantonata dai carabinieri, in arresto, nella sua stanza d’ospedale. Per Renzo invece, trovato riverso sul sedile posteriore, non c’è stato da fare. Carla sarà interrogata nelle prossime ore; nei suoi confronti potrebbe essere disposta una perizia psichiatrica. Sequestrati l’auto, i coltelli e i cellulari della coppia, e perquisiti i due appartamenti in cui i due vivevano, uno sopra l’altro in una palazzina poco lontana dal luogo del delitto.

Proprio lì, ieri, sconforto e stupore hanno colto i loro vicini. A commentare i fatti, con grande dolore, sono proprio due inquiline del loro palazzo: "Non riusciamo a credere che le persone di cui abbiamo letto sul giornale siano loro. Li vedevamo tutti i giorni da vent’anni. Sapevamo che vivevano una situazione difficile a causa della malattia di Renzo, ma non avevamo mai percepito la loro disperazione". Stando ai racconti dei condomini, "quando è morto il fratello di Carla, lei non si è più ripresa. Avevano un ottimo rapporto, l’aiutava molto. Uno choc che, unito ai mesi di chiusura dovuti al Covid, ha forse aggravato la situazione". In paese, Renzo era conosciuto come arbitro della locale squadra di calcio e assiduo frequentatore della bocciofila: "Prima che si ammalasse si dava tanto da fare per il paese, puliva le aree verdi. È incredibile non ci sia più", commentano alcuni suoi compaesani.

Federica Orlandi

Zoe Pederzini