
Prima un rapido saluto con il presidente del Senato Ignazio La Russa, poi Liliana Segre prende il suo posto nella commissione che presiede contro l’odio e il bullismo per il voto sulla proposta di un’indagine conoscitiva. E avviandosi a condurre i lavori della prima riunione operativa, ammette, "sono una vecchissima signora e non sempre ho la forza fisica". Ma la commissione straordinaria contro intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza, rappresenta un testimone del suo passaggio in Senato. "Per una persona che l’odio lo ha provato e purtroppo lo prova ancora, vuol dire credere nel futuro" scandisce.
"È una risposta positiva a un mondo che ci farebbe dire: stiamo perdendo tutto", racconta la Segre davanti alle telecamere. Poi assicura "siamo fortissimi e con questo lavoro capiremo ancora di più perché combattiamo contro l’odio". L’invito che fa nella relazione è a lavorare con "spirito unitario" e insiste anche sulla necessità di abbattere gli steccati tra maggioranza e opposizione su questi temi. Le sue parole non cadono nel vuoto, infatti un grande e lungo applauso accompagna il via libera unanime all’indagine che toccherà i temi principali della commissione: i riflessi dell’intelligenza artificiale sui discorsi di odio, le scuole, il contrasto al bullismo, la formazione degli operatori e l’efficacia delle leggi europee.
"Questa commissione per me è importantissima, perché - ha commentato la presidente
Segre - cosa potevo lasciare io della mia vita al mio passaggio qui che gentilmente Mattarella ha deciso per me? Potevo lasciare solo questa commissione che ha come suo primo titolo l’impegno contro l’istigazione all’odio".
Accanto a lei i relatori dell’indagine e vicepresidenti, Ester Mieli (FdI) e Francesco Verducci (Pd). "La presidente è determinata a portare avanti in prima persona i lavori della commissione che ha voluto con forza, anche come coronamento del suo impegno civile e politico", sottolinea Verducci. Mentre Mieli si sofferma sulla "generosità" della senatrice a vita, "Venire qui oggi è per lei faticoso, ma non si è sottratta, ha donato e sta donando la sua storia ricordando che non ci si deve mai arrendere all’odio, e a chi ci vuole incattivire".