Commando uccide il capo dell’Isis Biden esulta, nel blitz morti sei bimbi

L’operazione in Siria contro al-Qurayshi: è considerato il responsabile del genocidio degli yazidi nel 2014

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"La scorsa notte, sotto la mia direzione, le forze militari Usa hanno messo a segno con successo un’operazione anti terrorismo. Grazie al coraggio delle nostre forze armate, abbiamo eliminato dal campo di battaglia Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, il leader dell’Isis". Il commander in chief Joe Biden ha annunciato così su Twitter il blitz nel nord della Siria che ha portato alla morte del capo del Califfato, che durante il raid si è fatto esplodere uccidendo se stesso, la moglie e i due figli in un "ultimo gesto disperato di codardia, come aveva fatto il suo predecessore" Abu Bakr al-Baghdadi nel 2019, ha poi detto Biden parlando alla nazione dalla Casa Bianca. "Abbiamo eliminato una rilevante minaccia terroristica per il mondo e lo abbiamo reso più sicuro", ha spiegato il presidente, descrivendo al-Qurayshi come responsabile di un recente attacco contro una prigione in Siria e regista del genocidio e delle violazioni di massa contro la minoranza turcofona degli Yazidi. "Vi verremo a prendere in ogni parte del mondo, ovunque vi nascondiate", ha quindi promesso Biden rivolgendosi ai terroristi. Il capo della Casa Bianca ha assicurato che gli Usa hanno preso "tutte le precauzioni necessarie per evitare morti di civili", privilegiando un "molto più rischioso raid delle forze speciali ad un attacco aereo". Il capo dell’Isis ucciso in un raid Usa in Siria "non ha combattuto", ha poi specificato il generale Kenneth McKenzie, capo del Comando Centrale. "Ha ucciso se stesso e la sua famiglia senza lottare, nonostante gli avessimo offerto la possibilità di arrendersi e sopravvivere".

Purtroppo però, secondo le ong, c’è anche un bilancio di tredici vittime civili, tra cui sei bambini e quattro donne, stando a White Helmets. Ma il Pentagono ha riferito che tutte le vittime sono il risultato della detonazione di al-Qurayshi e del conflitto a fuoco ingaggiato da uno dei suoi luogotenenti, che si era barricato con i membri della sua famiglia prima di essere ucciso insieme alla moglie. E che i militari americani hanno evacuato e tratto in salvo 10 persone, la maggior parte delle quali bambini. Non è esclusa comunque un’indagine. Il raid, pianificato per mesi, ha ricevuto il disco verde martedì da Biden, che poi ha seguito tutta l’operazione insieme alla sua vice Kamala Harris e al team della sicurezza nazionale nella Situation Room.

Ora anche Biden ha il suo trofeo nella lotta al terrorismo e questo può aiutarlo a risalire nei sondaggi. Nel raid, durato un paio d’ore, sono entrate in azione alcune decine di uomini delle forze speciali trasportate da un elicottero d’assalto, supportato da altri elicotteri da combattimento, droni Reaper armati e jet d’attacco. Nonostante siano finite sotto il fuoco nemico, le forze Usa non hanno riportato alcun ferito ma hanno perso un elicottero, costretto ad atterrare per problemi meccanici e poi distrutto con un attacco aereo dagli stessi americani. Previo coordinamento con i russi per decongestionare lo spazio aereo, i mezzi sono decollati dalla città a maggioranza curda di Kobani, nel nord della Siria, non lontano dai campi profughi dove spesso si nascondo i capi jihadisti. Gli americani sono stati affiancati da membri delle forze democratiche siriane, dominate dai curdi e formate dagli Usa. L’obiettivo era una casa di Atmet circondata da alberi, dove al-Qurayshi viveva al secondo ed ultimo piano. Secondo il proprietario Abu Ahmad, era lì da 11 mesi con la famiglia. Della casa crollata sono rimaste solo macerie sporche di sangue.

Al-Qurayshi era subentrato al più noto al-Baghdadi a fine ottobre 2019. Di nazionalità irachena, conosciuto con vari alias, era soprannominato "il professore" o "il distruttore" e stava tentando di riorganizzare il Califfato. Il suo corpo è stato identificato tramite le impronte digitali e il Dna.

red. est.