Venerdì 19 Aprile 2024

Come Giona nel ventre della balena Il sub si salva per un colpo di tosse

La disavventura in Massachusetts: il 56enne Michael Packard inghiottito dal cetaceo. Che poi lo ha risputato

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di Marco

Buticchi

Qualcuno dirà forse che la pandemia ha avvicinato gli uomini al Creato e, in particolare, alla meravigliosa natura che ci circonda. Pochi però s’interrogheranno sui risvolti fiabeschi di una notizia battuta nelle ultime ore dalle agenzie. Lì, dove il Massachusetts si getta nell’Atlantico con una lingua di terra chiamata Cape Cod. Da quella penisola transitò la scoperta del Nuovo mondo. Ma ciò che è accaduto al signor Michael Packard rasenta l’incredibile.

La baia è turisticamente rinomata e, lungo le coste di Cape Cod ha sede una tra le scuole di vela più blasonate al mondo. Ma anche la pesca, di aragoste in particolare, attira frotte di visitatori. E il signor Packard era proprio nella pesca d’aragoste affaccendato quando lui stesso è stato invece pescato da… una balena! Proprio così, una balenottera azzurra ha ingurgitato nella sua gigantesca bocca il signor Packard con tanto di bombole, pinne, fucile e occhiali. Immaginate l’angoscia di trovarvi al buio, tra fauci umidicce e cavernose e temere di esser deglutiti e digeriti. Invece, complice un salvifico colpo di tosse, il pescatore è stato risputato in mare e ha potuto riguadagnare la sua imbarcazione Jàn J.

Fin qui la notizia. Inevitabile, però, correre col pensiero a pagine indelebili di letteratura che, alla luce dell’accaduto, sembrano aver precorso gli eventi. Che dire infatti della bianca Moby Dick, della forsennata caccia di capitan Achab che vuole condurre a termine sua inesorabile vendetta? Ma di analogo sentimento pare dotato anche il gigantesco mammifero che, in un memorabile finale da Sansone e tutti i filistei, s’inabissa con il capitano e la baleniera Pequod al gran completo.

Del non facile rapporto tra uomini e fanoni si occupa anche la sacra Bibbia. Giona si rende protagonista di una grave disubbidienza: invece di andare a predicare a Ninive, come Iddio gli ha ordinato, se ne fugge a Tarsis a bordo di una nave. Nel corso di una violentissima tempesta, Giona rivela al resto dell’equipaggio che la colpa di tutto quello sconquasso divino è dovuta alla sua trasgressione. I compagni, per placare il Signore, lo gettano in mare e qui arriva la balena che inghiotte Giona in un sol boccone. Al buio dell’umido ventre il disubbidiente ritrova la fede e prega ininterrottamente per tutti e tre i giorni di prigionia. E così Iddio lo perdona e ordina alla balena di liberare Giona su una spiaggia. Da lì il predicatore ribelle inizierà a rigare dritto.

Ma la Balena – forse Collodi aveva in mente uno squalo – che noi tutti abbiamo nel cuore dall’infanzia è quella di Pinocchio. Ricordate? Il burattino finisce in fondo al mare e viene inghiottito da un mostro "più grosso di un casamento di cinque piani, e ha una boccaccia così larga e profonda, che ci passerebbe comodamente tutto il treno della strada ferrata colla macchina accesa", ci dice l’autore. Nel ventre del mostro, Pinocchio rinviene l’amato Geppetto, prigioniero ormai da due anni.

Insomma, la notizia di Cape Cod ha coniugato un’antica metafora letteraria con la realtà. La balena, indomabile mostro invincibile. Ma anche santuario in cui ritrovar sé stessi e la fede, le virtù e la pace. Nel buio delle terribili fauci il pensiero di ogni prigioniero si rivolge ai valori della vita. Anche quello del signor Packard è corso agli affetti più cari. Passata la mostruosa paura della bocca ingorda, oggi li potrà felicemente abbracciare… sulla terraferma.