Giovedì 18 Aprile 2024

Come Davide contro Golia: il piccolo tritone mette in ginocchio la cava

La colonia di anfibi che si è insediata in un laghetto della Valsora va tutelata. Diktat del Parco delle Alpi Apuane / UN'OASI PER SALVARE IL TRITONE APUANO

I tritoni nel laghetto della cava Valsora

I tritoni nel laghetto della cava Valsora

Massa, 17 gennaio 2015 - IL PICCOLO tritone apuano sta mettendo in ginocchio i “giganti” del lapideo. Quasi una moderna rivisitazione del biblico scontro fra Davide e Golia quello che sta accadendo alla cava Valsora sulle Alpi Apuane; una storia che sa appunto di favola ambientale in cui si potrebbero perfino ritrovare riferimenti dei miti ellenici: in fondo “tritone” era nato da Poseidone, divinità del mare, e le stesse Apuane si sono “sollevate” dall’alto Tirreno milioni e milioni di anni fa, anch’esse figlie del mare. Ma al di là delle suggestioni letterarie, la storia che si sta sviluppando in queste settimane su cava Valsora sta dando ragione alla proposta della guida ambientale escursionistica Andrea Ribolini: creare un’oasi del tritone alpestre apuano, specie protetta. Proposta che il nostro giornale ha pubblicato solo pochi giorni fa e adesso anche il Parco delle Alpi Apuane sta facendo le sue mosse che vanno verso la tutela del piccolo tritone apuano.

Il 12 gennaio infatti gli uffici del Parco hanno modificato la Pronuncia di compatibilità ambientale per la cava Valsora, rilasciato a marzo del 2010 alla società “Marmi autotrasporto merci di Angeloni Giuliano”. Secondo la determina lo studio di impatto ambientale del 2009, per la zona che ricade all’interno dell’area contigua di cava del Parco regionale e sulla base della quale era stata rilasciata la pronuncia di compatibilità, non riferiva della presenza della presenza di una colonia di tritoni “forse perché non presente al momento della redazione del medesimo”. Ma i successivi sopralluoghi dei tecnici del Parco effettuati nel 2013 hanno fatto venire alla luce una situazione ben diversa tra cui appunto la presenza di una colonia di tritoni di un centinaio di individui. Colonia peraltro in continua crescita. Il concessionario si era impegnato a novembre 2013 a effettuare interventi di mitigazione e compensazione per “salvaguardare questa importante componente della fauna locale”, ma i sopralluoghi successivi effettuati da Arpat e Parco fra novembre e dicembre dell’anno scorso avevano evidenziato uno stato delle cose ben diverso: la cava era risultata “inattiva” con molti rifiuti presenti nell’area da smaltire; non era stata inoltre realizzata alcuna delle misure di salvaguardia dei tritoni e anzi a bloccare l’accesso alla “vasca” dei tritoni c’era un imponente ravaneto che metteva a repentaglio la stessa colonia e in più non era previsto nel piano di coltivazione. Così il Parco ha imposto alla ditta di effettuare tutte gli interventi a tutela della colonia dei tritoni, di rimuovere i rifiuti ancora presenti e il ravaneto non previsto nel piano di coltivazione entro 60 giorni. Il rischio, per la società, è la revoca della concessione.