ANTONIO TROISE
Cronaca

Come cambia il Superbonus Ipotesi proroga per i condomini

Il governo tira dritto: conto da 109 miliardi. I costruttori: "A rischio interventi che riguardano 750mila persone"

di Antonio Troise

Condomini, proprietari di immobili e imprese sono già in allarme. I segnali che arrivano dal governo su un’ulteriore stretta del Superbonus 110% e sugli altri incentivi per le ristrutturazioni edilizie rischiano di mettere in difficoltà soprattutto coloro che già hanno avviato i lavori di ristrutturazione e che ora potrebbero essere chiamati a mettere mano al portafoglio per coprire le spese che l’esecutivo considera non più compatibili con l’attuale quadro di finanza pubblica.

Secondo l’Ance sarebbero a rischio 95mila interventi che riguardano oltre 750mila persone. Una vera e propria mina sociale. Ma è preoccupato anche il governo. Secondo le ultime stime, la spesa per il Superbonus si sarebbe quasi triplicata rispetto ai 36,9 miliardi di partenza. Per il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, il conto è da brividi: "Nei cassetti dell’Agenzia delle Entrate ci sono ad oggi 142 miliardi di crediti ceduti, non tutti utilizzati. Di questi, 12 sono frodi. Ne rimangono 130: ad oggi ne sono stati portati in compensazione 21. Ne rimangono 109 da portare in compensazione. Questi 109 aumentano di 3,5 miliardi al mese". Di tutt’altro avviso il leader M5s, Giuseppe Conte, che respinge al mittente le accuse sul "buco" scavato dal Superbonus, che erano state lanciate dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

IPOTESI PROROGA

PER I CONDOMINI

Già quest’anno il Superbonus 110% è calato al 90% per tutti coloro che entro il 16 febbraio scorso hanno pagato un acconto sui lavori deliberati entro il 23 novembre 2022. Ma per usufruire del maxi-sconto, le attività dovrebbero essere completate entro la fine di quest’anno. Una scadenza oggettivamente difficile da rispettare, considerati i problemi che hanno accompagnato (e accompagnano) la cessione dei crediti alle banche. Il governo potrebbe decidere di confermare le attuali regole resistendo al pressing di imprese e proprietari di immobili che chiedono una proroga di almeno 3 mesi, a marzo 2024 almeno per coloro che hanno completato il 60% dei lavori. In alternativa, la proroga potrebbe essere limitata solo ad alcune categorie di contribuenti in oggettive difficoltà economiche.

SCONTI PIÙ LEGGERI

Altra ipotesi sul tavolo per alleggerire il peso del Superbonus è quello di rivedere al ribasso il "décalage" già previsto per questo incentivo. Nel 2024, infatti, dovrebbe già passare dal 90 al 70% e attestarsi sul 65% nel 2025. In questo caso, tutti coloro che hanno avviato la pratica del Superbonus dopo il 23 novembre 2022 potrebbero vedersi ridurre lo sconto.

IL RIORDINO DEI BONUS DELL’EDILIZIA

Nella prossima manovra economica, poi, potrebbe trovare spazio un riordino complessivo degli incentivi previsti per le ristrutturazioni. L’idea è quella di arrivare a un riordino generale di tutti gli incentivi destinati al settore, "in modo tale da combinare la spinta all’efficientamento energetico e antisismico degli immobili con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l’equità distributiva". Insomma , basta con le agevolazioni erga omnes e, invece, introduzione di soglie di reddito per ottenere gli sconti.

L’ALLARME DELL’ANCE

Preoccupati i costruttori che, una stima, fanno sapere che il numero degli interventi in difficoltà a fronte di 30 miliardi di crediti fiscali incagliati supera quota 95mila (57.000 unifamiliari e 38.000 condomini). "Il blocco nella cessione del credito avrebbe quindi conseguenze dirette su moltissime famiglie proprietarie delle abitazioni oggetto di riqualificazione". Una stima prudenziale ipotizza il coinvolgimento di circa 320.000 nuclei, per un totale di 752.000 persone. Le imprese di costruzioni coinvolte in tutta Italia ammonterebbero a circa 33.000.