Martedì 23 Aprile 2024

Cocktail negato. E lui lo ammazza Coltellate tra la folla della movida

Svolta nelle indagini: l’aggressore ha 18 anni, fermato anche un 20enne. La vittima inseguita e uccisa in piazza

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di Nino Femiani

"Offrici un cocktail". Le parole di Michele Dibenedetto, 20 anni, e di Ilyas Abid, 18, non sono una gentile richiesta indirizzata a Claudio Lasala, 24 anni, ma hanno il tono di un ordine, una "tassa" da pagare. "Dai, non fare lo spilorcio, sgancia i soldi per un cicchetto", incalzano i due, già conosciuti alle forze dell’ordine per fatti di droga. La vittima dell’imposizione non ci sta, non vuole piegarsi al sopruso, ma non vuole grane e fa finta di non aver sentito. Continua a bere tranquillo nel baretto del centro storico di Barletta, a ridosso della Cattedrale, valuta che quei due non abbiano l’autorità e lo spessore per pretendere il bicchiere gratis e fargli ingoiare quella prepotenza. Il diniego diventa in breve un motivo di discussione, poi esplode il litigio. Il 20enne si avvicina, spalleggiato dal compare, e inizia a spintonare, a inveire, ad alzare la voce. Schegge di violenza. Lasala risponde e ne scoppia una violenta colluttazione a calci e pugni.

Gli altri avventori e i proprietari del bar li separano a fatica, cercano di evitare che riprendano a duellare, lì proprio nella città della disfida. È un’illusione. Appena Lasala esce dal locale, viene seguito dai due aggressori, il diciottenne prima di uscire afferra un coltello e se le mette in tasca. I tre si rivedono a piazza Duomo e di nuovo corpo a corpo, nonostante la presenza di tante persone che consumano la movida del venerdì notte. Stavolta però il litigio finisce in tragedia. Abid sferra una coltellata all’addome di Claudio e lo lascia a terra in una pozza di sangue. Poi i due scappano a bordo di una moto, dileguandosi nella notte. Non c’è nulla da fare per Lasala, spira in ospedale all’alba di sabato: la lama ha tranciato di netto il fegato. L’autopsia sarà eseguita oggi nel Policlinico di Bari dal medico legale Francesco Introna. La fuga dei due aggressori è però di breve durata. Nella zona ci sono tante telecamere di sorveglianza che hanno ripreso le fasi dell’accoltellamento. Dibenedetto e Abid vengono arrestati dopo poche ore dai carabinieri. Dal decreto di fermo eseguito, su disposizione della procura di Trani, emerge il movente della ‘violenta colluttazione’. "Un diverbio pretestuoso – si legge negli atti – insorto tra Dibenedetto e Lasala, legato alla pretesa del primo di farsi offrire da bere dal secondo". Il pm contesta ai due il concorso in omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi. Domenica sera in migliaia alla fiaccolata in ricordo di Claudio, aperta da uno striscione: "Barletta non è Gomorra". La zia del 24enne dice: "Mio nipote era un ragazzo eccezionale, aveva appena fatto un concorso, ma i suoi sogni sono stati spezzati". "Un altro episodio che si aggiunge alla lunga striscia di cronache nazionali e locali che ci parla di vite spezzate per futili motivi. Ci sono dinamiche preoccupanti che ci parlano di sociopatia relazionale, incapacità di riconoscere la propria identità e il contesto nel quale questa agisce", commenta il presidente dell’Ordine degli psicologi della Puglia, Vincenzo Gesualdo. Dopo la malamovida del fine settimana il prefetto Maurizio Valiante convoca d’urgenza il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura. Obiettivo: immediato presidio di polizia fisso nel centro storico e appositi servizi di viabilità stradale con pattuglie dedicate.