Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli, bambini usati per spacciare cocaina: 12 arresti

Blitz a Ponticelli, dove nell'appartamento di un uomo ai domiciliari si è scoperta una 'piazza di spaccio'

Carabinieri, foto generica (Newpress)

Carabinieri, foto generica (Newpress)

Napoli, 14 febbraio 2019 - Usavano anche i bambini per nascondere la cocaina o per consegnarla ai clienti. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 12 persone coinvolte a vario titolo nel traffico e spaccio di stupefacenti.  

Il provvedimento segue le indagini dirette dalla Procura di Napoli a seguito dell'omicidio di Mariano Bottari, 75 anni, avvenuto a Portici il 28 luglio 2014. Le indagini per l'identificazione degli autori hanno condotto a ''Giovanni'', indicato in una conversazione intercettata a carico di un altro pregiudicato quale autore della tentata rapina poi sfociata nell'omicidio di Bottari.  Successivamente ''Giovanni'' è stato identificato in Giovanni Gravino di 39 anni, al momento dei fatti detenuto ai domiciliari.  L'avvio delle attività di intercettazione nei confronti di Gravino, in realtà, non ha offerto elementi per l'identificazione dell'autore dell'omicidio, ma ha fatto emergere l'esistenza di una ''piazza di spaccio'' di cocaina attiva nel quartiere di Napoli Ponticelli, promossa, organizzata e diretta dallo stesso Gravino insieme alla sua convivente Maria Pina Sartori.  Il centro organizzativo dei traffici era l'abitazione della coppia a Ponticelli: qui gli stupefacenti venivano custoditi e confezionati in singole dosi. Insomma, l'appartamento dei due si era trasformato in un negozio al dettaglio, dove gli acquirenti abituali si recavano per l'acquisto della cocaina. 

L'associazione si avvaleva della collaborazione di vari familiari della coppia, al punto tale da poter essere considerata come una impresa ''familiare'', dove ciascun componente forniva il proprio contributo in base alle esigenze dell'associazione.  In questo contesto i fratelli Gravino hanno inoltre mostrato di non avere remore a coinvolgere nelle loro attività anche minori sotto i 14 anni.  Lo stupefacente veniva confezionato in dosi (i cosiddetti ''pallini'') da 0,2, 0,5 e 0,8 grammi, venduti ad un prezzo compreso tra i 55 e i 60 euro al grammo, a secondo della ''quotazione'' sul mercato.  Tra i destinatari della misura restrittiva anche Brusco Castrese, che acquistava abitualmente consistenti quantitativi di stupefacente che successivamente rivendeva a propri clienti.