Mercoledì 24 Aprile 2024

Coca Cola boicotta Facebook: basta razzismo. E i Simpson ora cercano doppiatori di colore

Lo tsunami delle proteste si abbatte su Zuckerberg: in fumo già 7 miliardi. L’Oréal cancella la parola "sbiancante" dalle proprie creme

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Altro che statue. Da Indiana Jones a Forrest Gump, da Facebook a Twitter, passando per i cartoni animati de I Simpson, lo tsunami 'Black lives matter' mette nel mirino una serie di icone americane, accusate di scarsa attenzione alla diversità, quando non apertamente di razzismo o discriminazione delle minoranze. A salire sul banco degli imputati sono i social media – in primis Facebook, Instagram, YouTube e Twitter –: non fanno abbastanza contro il razzismo. L’ultima bordata è di Coca-Cola, che sospenderà gli spot sulle piattaforme per un mese, unendosi alla campagna a cui hanno già aderito colossi come Unilever e Verizon. Colpiti nel portafoglio – il boicottaggio è costato al solo Mark Zuckerberg 7,2 miliardi –, i social hanno promesso più controlli sui contenuti, ammettendo che le falle non mancano.

Da internet alla televisione. Ieri la Fox ha annunciato che nel cartoon de 'I Simpson' non utilizzerà più doppiatori bianchi per interpretare personaggi di altre etnie. Al centro delle proteste anti-razziste – da anni, per la verità – il personaggio indo-americano Apu: l’attore bianco che lo doppiava, Hank Azaria, aveva già lasciato l’incarico. Il paradosso è che il gestore del Jet Market di Springfield ha più volte rappresentato le storture della società Usa nei confronti degli immigrati. Ma tant’è: cambierà voce, ma almeno è salvo. Non così per South Park, il cartoon per adulti bandiera del politicamente scorretto: i 5 episodi in cui appariva Maometto (che l’Islam vieta di rappresentare) sono stati cancellati da Hbo Max per non urtare la sensibilità religiosa. Stesso destino per Hazzard, serie tv anni ’80, rimossa da Amazon perché sull’auto dei protagonisti Bo e Luke campeggia la bandiera confederata, simbolo di schiavismo e oppressione. Problemi anche per la divertente Scrubs: eliminati da Hulu tre episodi con ’black face’, ovvero attori bianchi truccati da persone di colore.

Anche Hollywood trema, l’anatema lanciato su 'Via col Vento' era la punta di un iceberg. Variety, vera bibbia del settore, ha stilato una lista di 10 film "con una rappresentazione datata di razza, sessualità e disabilità". La sensibilità verso alcuni temi negli anni è cambiata, ed è comprensibile. Ma alcuni titoli dell’elenco e le motivazioni lasciano perplessi. Prendi Forrest Gump, vincitore di 6 Oscar, che ripercorre con toni agrodolci la storia degli Usa: il film di Robert Zemeckis (fervente democratico) viene tacciato di "prendersela con hippie e movimenti di protesta". Ciliegina sulla torta, il protagonista interpretato da Tom Hanks nel film "prende il nome da suo nonno Nathan Forrest, fondatore del Ku Klux Klan". E su queste cose non si scherza.

La rappresentazione "stereotipata delle tradizioni e del popolo indù" è contestata a 'Indiana Jones e il tempio maledetto', dove l’archeologo affronta un gruppo di sanguinari cultisti. Steven Spielberg, che sta meditando un quinto capitolo con Harrison Ford, è avvisato: chissà se l’uso della frusta sarà consentito o verrà considerato simbolo di schiavismo. Stroncato anche 'Il silenzio degli innocenti', thriller di Jonathan Demme: ha la colpa di aver rappresentato l’assassino Buffalo Bill come un transgender, offendendo così l’intera categoria. Non si salva nemmeno Quentin Tarantino. In 'C’era una volta a Hollywood' (ambientato nel 1969) avrebbe dimenticato gli attori neri, reso l’asiatico Bruce Lee una macchietta e rappresentato i messicani come camerieri e valletti, senza sottolineare le teorie suprematiste del bianco Charles Manson. A Variety poco importa che Tarantino vanti una filmografia con un mix etnico ineguagliabile, da 'Pulp Fiction' a 'Jackie Brown' e 'Kill Bill'. In questo contesto, non stupisce la mossa di L’Oréal: l’azienda cosmetica ha deciso che non userà mai più il termine "crema sbiancante" o "chiaro". Anche le parole, spiegano i francesi, hanno un peso.