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Andrea

Morleo

Una volta in politica (e nella vita forse) era tutto più semplice. Eri un operaio? Votavi il vecchio Pci. Guidavi un’azienda? Ti affidavi a Silvio Berlusconi e alla sua Forza Italia. Eri un credente e convinto atlantista? La tua croce andava alla Dc. Oggi la società è fluida, come ci ha insegnato Bauman. E anche la politica, che pur è chiamata alla sintesi, si è fatta assai complessa. Così, a pochi giorni dal voto non è strano che molti italiani si sentano ancora molto disorientati e indecisi.

Il Navigatore politico 2022, realizzato dall’Università di Pisa insieme all’Istituto universitario europeo di Fiesole, in questo senso è un utilissimo strumento "per capire quale dei partiti principali in competizione per le imminenti elezioni politiche Italiane del 2022 corrisponde meglio alle opinioni e orientamenti del singolo cittadino", come ci spiega il professor Eugenio Pizzimenti del Dipartimento di Scienze Politiche.

Come funziona il Navigatore, professor Pizzimenti?

"È un test assolutamente anonimo, una serie di domande alle quali il cittadino risponde. Alla fine un algoritmo traccia il profilo della forza politica che più si avvicina ai propri convincimenti".

Di che tipo di domande si tratta?

"Una parte del test si muove alla ricerca di un posizionamento sul classico asse destra-sinistra: in sintesi più Stato o più libero mercato. Un’altra ti dice se sei più conservatore o progressista su domande sui diritti civili come lo ius scholae e i diritti civili. Ci sono poi altri quesiti su tematiche specifiche come la politica estera, il rapporto con l’Unione Europa e la Nato ma anche temi dirimenti come il sovranismo e la riforma delle istituzioni. E spesso il risultato è davvero sorprendente".

In che senso, scusi?

"I programmi sono molto vari e spesso si assomigliano molto tra loro, per cui alla fine la risposta potrebbe non essere esattamente quella che ci si aspetta proprio perché su alcuni temi le posizioni non sono così distanti".

Un esempio?

"Penso al reddito di cittadinanza: l’unica forza che lo vuole realmente eliminare è Fratelli d’Italia. Tutti gli altri partiti hanno posizioni simili ma con mille sfumature impercettibili".

Come andrà a finire?

"No, guardi, non mi chieda questo. Siamo scienziati politici, non sondaggisti. Dico solo che il taglio dei parlamentari è una variabile che ancor prima del voto ha creato una disproporzionalità in favore delle forze che si sono coalizzate. Proprio come l’astensionismo, un’altra variabile che avrà il suo peso".