Giovedì 25 Aprile 2024

“Clic“: e Mattia mi ha alleggerito di 65 euro (e 58)

Alessandro

Milan

allarme è scattato con una serie di sms dal testo fotocopia: "Autorizzata operazione...". Seguivano diverse cifre per un totale di 65,58 euro. Il conto lo conosce bene mio figlio, perché quando ho capito che la mia carta di credito era stata drenata gli ho fatto fare la somma, a mano. Lui con qualche clic aveva appena regalato quel denaro a Epic Games, la società che ha partorito il gioco più amato dagli adolescenti e più odiato dai genitori: Fortnite.

Un giro di telefonate ad amici per scoprire che "è successo anche a me" era la frase più gettonata. Dopo la lavata di capo e il ritiro della Playstation, mi sono chiesto come fosse stato possibile. Ho capito che all’acquisto della Play avevo associato una carta, autorizzando gli acquisti senza chiedere un codice. Ho sottoscritto uno di quei noiosi documenti che nessuno legge. Poi ho fatto due conti: nel mondo ci sono circa 79 milioni di utenti di Fortnite. Se il 75% di loro spendesse ’per sbaglio’ 50 euro a testa, fanno tre miliardi, tanto quanto il Mes darebbe al Veneto, per dire. Allora mi sono chiesto: perché il legislatore perde tempo per approvare un blocco ai siti porno sui pc dei ragazzi? Anziché occuparsi in modo censorio della sessualità, perché non impedire questi acquisti? Ho capito anche che devo stare al passo coi tempi e vigilare. O sperare che mio figlio segua le orme di Kyle “Bugha“ Giersdorf. Non sapete chi è? L’anno scorso ha vinto 3 milioni di dollari in un torneo di Fortnite. Dovesse succedere al mio Mattia, gli ricorderò che mi deve 65 euro e 58.