Claudia Rivelli, anche la sorella di Ornella Muti tra gli arrestati per droga a Roma

La donna, 71 anni, è ai domiciliari. Era già finita nei guai a settembre. Sono 39 le misure cautelari. Acquisti all'estero

Claudia Rivelli (a sinistra) con la sorella Ornella Muti

Claudia Rivelli (a sinistra) con la sorella Ornella Muti

Roma, 27 ottobre 2021 -  C'è anche Claudia Rivelli, 71 anni, sorella dell'attrice Ornella Muti, fra i 39 arrestati nell'operazione sul traffico di droghe sintetiche - tra queste la droga dello stupro - acquistate dall’estero sul web o sul darkweb.  La donna era stata già arrestata lo scorso 15 settembre dopo che nella sua abitazione in via della Camilluccia, a Roma, gli agenti della Polaria di Fiumicino avevano trovato e sequestrato tre flaconi contenenti complessivamente un litro di sostanza Gbl, conosciuta come la “droga dello stupro”. L’attrice in quell’occasione, si era difesa dicendo di aver spedito la sostanza al figlio a Londra "perché lui la usa per pulire la macchina, io invece lo uso per pulire l'argenteria". Rivelli  è accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti perché "illecitamente dall’Olanda, con cadenze trimestrali, importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione ‘shampoo’ in modo da trarre in inganno la dogana", come si legge nel capo di imputazione.  

Le intercettazioni

"Pacco arrivato e nascosto" e "fammi sapere notizie mano a mano, se no mi agito troppo fino a giovedì". E’ questo il tenore delle chat WhatsApp tra Claudia Rivelli e il figlio. Le conversazioni sono contenute nell’ordinanza cautelare a carico di 39 arrestati (28 in carcere carcere 11 ai domiciliari).

Sul darkweb

"Quello che a prima vista apparirebbe come un traffico ‘di nicchia’, devoluto solo ad alcuni ‘amanti’ del settore, si è rivelato essere molto più esteso ed alimentato da pressanti richieste dei consumatori". Lo scrive il gip di Roma Roberto Saulino nell’ordinanza di custodia cautelare. Le indagini,  condotte sotto  il coordinamento del procuratore aggiunto della capitale, Giovanni  Conzo, hanno svelato  svelato il modus operandi adottato per l’importazione dall’estero delle pericolose droghe. Più specificatamente - scrive il gip  - "una prima modalità prevede l’ordinazione on line, il pagamento e la ricezione di spedizioni direttamente dai fornitori esteri". Nella lista dei paesi, Olanda, Canada, Polonia, Francia, Croazia e Cina. Ogni sostanza ha una sua 'rotta' privilegiata. Il  fentanili arriva in particolare da Canada, Polonia e Repubblica Ceca, la droga dello stupro - GHB e GBL - da Cina, Olanda, Francia e Croazia, catinoni sintetici  e benzodiazepine dall'Olanda.

"Le attività tecniche condotte sulle utenze in uso ai principali protagonisti del gruppo della famiglia romana hanno consentito di far luce anche su un modus operandi alternativo, anche se certamente più classico. In seguito ai sequestri operati tra ottobre e novembre 2019 si coglievano dalle intercettazioni e dal rinvio al diffuso utilizzo di chat criptate, i riferimenti organizzativi a viaggi all’estero, verso la Germania e la Spagna, effettuati per provvedere al trasporto degli stupefacenti, che venivano quindi importati in Italia utilizzando anche la pericolosa tecnica degli ovulatori".

 

Chi sono gli arrestati

Tra i destinatari dei provvedimenti cautelari molti insospettabili: un dentista, un insegnante delle medie che faceva arrivare le spedizioni proprio a scuola, un avvocato, un architetto, due militari in congedo.  Nelle chat citate dal gip anche un riferimento ad un "politico", non identificato dagli inquirenti. "Tra i vari episodi di vendita emerge in particolare quello riguardante un personaggio dai sodali definito ‘il politico', verosimilmente senatore della Repubblica", afferma il gip. In un’altra intercettazione uno dei pusher afferma: "Io amore sto andando dal politico quello lì che abita davanti alla Corte di Cassazione…".

Cinque milioni di droga

I carabinieri dei Nas hanno individuato e registrato 16 nuove sostanze mai giunte prima in Italia e 290 spedizioni, per un valore che sfiora i 5 milioni di euro, acquistata all'estero, pagata per lo più in bitcoin e trasportata poi da ignari corrieri in tutta Italia, il traffico è stato documentato in particolare in Campania, Lazio, Emilia Romagna. A Roma gli uomini del colonnello Alfredo Antro, comandante del reparto operativo carabinieri Tutela salute, hanno individuato una delle basi più importanti. Sono stati sequestrati 42 chili di GBL o droga dello stupro, l'equivalente di oltre 50mila dosi. Sequestrati anche 1,3 chili di sostanze sintetiche, per lo più catinoni sintetici, eroina ad alta concentrazione e francobolli a base di flualprazolam, un catinone sintetico finora mai rinvenuto in Italia.