Ciro Grillo e gli amici ora rischiano 12 anni

L’accusa di stupro sulla 19enne, il figlio del comico e gli altri tre chiedono il processo ordinario e rinunciano all’eventuale sconto di pena

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ROMA

In caso di rinvio a giudizio, Ciro Grillo e i suoi tre amici si faranno processare con rito ordinario. Nessuno sconto di pena ma una sfilata di testimoni e parti offese, nel tentativo di arrivare a un pur doloroso accertamento della verità. È quanto hanno deciso i legali del figlio di Beppe Grillo, di Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia, al termine di una serie di riunioni fiume, l’ultima delle quali anche con i genitori dei ragazzi. In precedenza i legali di almeno due ragazzi erano orientati a chiedere il rito abbreviato. I quattro ragazzi liguri sono accusati di violenza sessuale di gruppo: il 17 luglio 2019, secondo la procura di Tempio Pausania, avrebbero violentato una studentessa italo-norvegese, che all’epoca aveva 19 anni, dopo una serata passata in discoteca nella casa dove gli amici stavano trascorrendo le vacanze in Costa Smeralda.

Per il procuratore capo Gregorio Capasso e per la sostituta Laura Bassani (nel frattempo trasferita), gli amici l’avrebbero costretta a bere e poi avrebbero abusato di lei più volte. La studentessa (assistita dalla senatrice e avvocata Giulia Bongiorno) era in compagnia di un’amica. In tre, Capitta, Lauria e Grillo, avrebbero fatto anche foto oscene con la seconda ragazza (assistita dall’avvocato Vinicio Nardo) che dormiva sul divano. E anche per questo sono accusati di violenza sessuale.

Nella prima udienza preliminare il giudice Caterina Interlandi aveva invitato i legali a indicare entro il 20 ottobre l’eventuale rito alternativo scelto e eventuali elementi probatori rilevanti. Gli avvocati difensori Enrico Grillo, Sandro Vaccaro, Gennaro Velle, Ernesto Monteverde e Mariano Mameli, comunicheranno ufficialmente al giudice lunedì prprssimo la scelta del rito ordinario. Ciro Grillo e i suoi amici rischiano pene da 6-12 anni, senza il possibile sconto di un terzo della pena come previsto invece dall’abbreviato. La ragazza aveva raccontato agli inquirenti di essere stata costretta a bere vodka, quindi stuprata prima dal solo Corsiglia e in un secondo momento anche dagli altri tre, conosciuti poche ore prima nella discoteca Billionaire. Durante il presunto stupro era stato girato un breve video. Da alcune interviste televisive era emerso che forse le immagini erano finite ad altre persone e per questo era stata aperta una inchiesta per revenge porn. I fatti contestati si riferiscono al 17 luglio 2019, otto giorni prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del ’codice rosso’, in base al quale tutte le pene per i casi di violenza domestica e di genere risultano inasprite (nel caso di violenza sessuale di gruppo, l’aumento delle pene minima e massima è da 6-12 anni a 8-14 anni).

Il caso Grillo & Co., dopo un periodo di silenzio, era deflagrato di nuovo nella primavera scorsa dopo che Beppe Grillo aveva pubblicato un video in difesa del figlio sul suo blog, scatenando numerose polemiche. Il fondatore dei 5 Stelle aveva ribadito la linea della difesa, ovvero che i rapporti erano stati consenzienti. Anche i giovani hanno sempre sostenuto che non ci sarebbe stato alcun abuso. Delle foto oltraggiose avevano detto che si trattava di "un brutto scherzo, una cosa da non rifare". Le prossime udienze davanti al gup sono fissate per il 5 e 12 novembre. I legali chiederanno il proscioglimento mentre la procura insisterà nella richiesta di rinvio a giudizio.