Venerdì 19 Aprile 2024

Cinque scosse, l’Italia trema "Ma non c’è un collegamento"

Sono state colpite Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Liguria e Sicilia. Il sismologo: "Non esiste un nesso tra i sismi, ognuno ha una sua dinamica"

Una scossa di paura lungo tutta l’italia. In poche ore cinque terremoti hanno colpito Sicilia, Marche, Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna. Fortunatamente non ci sono stati danni (a parte nella chiesa di Pieve Alta, in Liguria, dove è crollata sul sagrato una statua), ma molte persone sono scese in strada per capire cosa stesse succedendo. In ogni caso, gli eventi non sono collegati: ognuno è stato generato da un meccanismo diverso. "Le distanze fra i luoghi in cui sono avvenuti i terremoti sono di centinaia di chilometri perché possa esserci un nesso", ha detto il sismologo Carlo Meletti, della sezione di Pisa dell’Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia. Dei quattro terremoti, il più profondo (24 chilometri) è quello avvenuto alle 12,24 nelle Marche, a Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, e la cui magnitudo è stata ricalcolata in 3,9. Vengono subito in mente i terremoti tipici dell’Appennino, ma questo è un sisma diverso: "È stato generato da un meccanismo trascorrente, ossia dallo scorrimento laterale di strutture profonde", mentre i terremoti appenninici sono di tipo distensivo e generati da strutture più superficiali.

Ha delle sue peculiarità anche il terremoto di magnitudo 4.1 avvenuto in Liguria, a Bargagli (Genova). "È una zona non molto sismica e nella quale non si sono rilevati storicamente terremoti troppo forti". Anche in questo caso il meccanismo è diverso da quello tipico dei terremoti dell’Appennino: "È di tipo compressivo", ha detto Meletti. Trenitalia, in via precauzionale, ha comunque deciso difermare il traffico ferroviario nelle prime ore del pomeriggio.

Anche il terremoto di magnitudo 3,6 in Sicilia, a Paternò (Catania), ha caratteristiche particolari: è stato generato da un meccanismo indipendente dall’Etna e legato a faglie che si trovano nella zona. Potrebbero invece essere tipici terremoti dell’Appennino quelli di magnitudo 3,8 avvenuto a Pievepelago (Modena) alle 17,47 e quello di 3,6 due minuti dopo a Fosciandora (Lucca): "Il crinale fra l’Emilia e la Garfagnana è una zona sismica ben conosciuta e che, purtroppo, ha una sismicità frequente".

red. int.