Mercoledì 24 Aprile 2024

Choc a scuola, bimba muore davanti ai compagni

A 10 anni si accascia mentre fa ginnastica e batte la testa. La famiglia: "Era un vulcano, non aveva patologie". Ora l’autopsia

PALERMO

Tutt’intorno è una colata di cemento vecchio e senza storia. Al centro di questo quartiere popolare senza un filo di erba c’è la scuola media ‘Vittorio Emanuele Orlando’, quella frequentata da Marta E., 11 anni tra qualche mese, una bimba solare e bella, iscritta nella prima I. A Palermo le scuole superiori di primo grado sono aperte fino alla prima media, da lunedì scorso c’è addirittura il nuovo orario con cinque ore di lezioni.

E’ mezzogiorno, Marta con i suoi compagni di classe fa un’ora di educazione fisica. Non nella palestra, lì non si può andare, ma in uno spazio didattico. Di colpo – non si conosce ancora bene la dinamica – la ragazzina ha un malore, cade per terra e sbatte violentemente la spalla e la testa. I suoi compagni la vedono disarticolarsi come un pupo, quasi non ci fanno caso, aspettano che Marta si rialzi. Ma lei non si muove più, resta immobile. Un’amichetta lancia un urlo: "E’ bianca, è bianca, non respira più", grida.

Si avvicina il prof di educazione fisica, che si rende subito conto della gravità. Tenta a lungo un massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca, ma la vita scappa via veloce dal corpicino di Marta, il cuore si ferma. In pochi minuti arriva l’ambulanza del 118, chiamata dalla dirigente scolastica del ’Vittorio Emanuele Orlando’, Virginia Filippone, ma i sanitari si rendono conto che non c’è più nulla da fare. Viene steso un telo bianco sulla bambina, mentre sul posto accorrono i carabinieri della compagnia di San Lorenzo e il medico legale. I compagni di Marta vengono allontanati, chiamati i genitori per portarli a casa. Davanti alla scuola si vedono gli adolescenti piangere, sotto choc, non riescono a capacitarsi di quella morte assurda e di non poter più rivedere la loro compagna di classe. La notizia si diffonde in un baleno, l’aria lugubre del lockdown di quel quartiere popolare diventa ancora più plumbea e insopportabile.

Un maresciallo dei carabinieri interroga l’insegnante di educazione fisica e la preside Filippone per cercare di offrire una prima dinamica al pm di turno. La tragedia non sarebbe avvenuta in palestra, come precisa la dirigente scolastica, ma in uno spazio didattico interno. La scuola, intanto, annuncia attraverso il suo sito internet che oggi le lezioni sono sospese per lutto. "Ciao Marta", è scritto al centro della home page dell’istituto. "Era un vulcano, vivace. Non aveva alcuna patologia", racconta tra i singhiozzi una zia della piccola fuori dalla scuola. Ma sarà l’autopsia a chiarire le cause di questa assurda morte. "La scuola ha subìto un grandissimo lutto, questo è vero – dice la preside Filippone –, ma rispetto alle modalità e alle dinamiche saranno le valutazioni fatte dagli organi competenti a definirle. Siamo vicini al dolore della famiglia". La ministra Lucia Azzolina esprime "profondo cordoglio e dolore per la tragedia e la massima vicinanza alla famiglia". Poi rende noto che il ministero ha già fatto partire gli accertamenti del caso. "Si tratta di una tragedia immane, che colpisce la famiglia della piccola, la comunità scolastica e tutta la città", commenta il sindaco Leoluca Orlando.

Nino Femiani