Giovedì 18 Aprile 2024

Chinnici vince in Sicilia Trema l’asse Pd-M5s

Primarie, passa la candidata dem. Ma Conte: "A Palermo e Roma stesse regole"

di Nino Femiani

Sono le primarie del paradosso quelle che vedono vincere Caterina Chinnici del Pd in Sicilia. L’eurodeputata e figlia del magistrato Rocco Chinnici, uno dei più illustri martiri della stagione stragista della mafia, ce l’ha fatta con 13.519 voti. Un successo, però, paradossale perché nell’Isola i partiti, che se le dicono di tutti i colori a Roma dopo la caduta di Mario Draghi, dovrebbero marciare uniti per strappare al centrodestra il governo regionale, oggi guidato da Nello Musumeci. Un’alleanza su cui non tutti scommettono.

La domanda ora è "cosa succederà?". Chinnici ha battuto Barbara Floridia del M5s (10.068) e Claudio Fava (6.977) di Sinistra Italiana-Centopassi. "Sento una forte responsabilità per la fiducia ricevuta", ha detto la Chinnici a caldo. Ma la sua vittoria rischia di restare sub-iudice. Non per la conta elettorale dei voti fisici e di quelli telematici (si erano registrate 43.020 persone alla piattaforma, lontane dalle 100mila sperate), quanto per le "fatwe" e i veleni romani sui destini siciliani. Man mano che si avvicina il 25 settembre, data delle politiche, si allarga il fossato che separa il Pd dai Cinquestelle. E lo stesso Giuseppe Conte, capo del M5s, avverte che "quello che vale a Roma vale anche a Palermo". Tuttavia sull’Isola sono convinti che in Sicilia il "campo largo" non finirà per essere un camposanto e ricordano che in tante realtà hanno presentato candidati unitari nelle amministrative di giugno. "A Roma può succedere di tutto, ma in Sicilia proseguiamo il percorso", ha detto giorni fa il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo.

Il commento colorito arriva da Fabrizio Ferrandelli di +EuropaAzione: "Ricordano l’orchestra del Titanic che continuava a suonare mentre il transatlantico andava verso l’iceberg". Per ora non resta che incorniciare l’istantanea delle ‘Presidenziali’ che hanno visto prevalere Chinnici, 67 anni, magistrata, dal 2014 europarlamentare del Pd. Nel suo palmares anche un’esperienza di governo regionale. Dal giugno 2009 al luglio 2012 fu nominata assessore prima alla Famiglia poi alla Funzione pubblica, firmando la legge regionale su trasparenza e semplificazione amministrativa con norme anticorruzione che hanno precorso di due anni quelle adottate su scala nazionale. Mille giorni di amministrazione tirati in ballo durante le primarie perché Chinnici fece parte del governo guidato da Raffaele Lombardo, leader del Movimento per le Autonomie, figura invisa alla sinistra e al M5s per i suoi legami con Totò Cuffaro. Una personalità a cui Chinnici potrebbe aprire, visto la rottura ormai insanabile tra Lombardo e Musumeci, ma rischiando di perdere Fava. Il "campo largo" non è l’unica incognita. In Sicilia si dovrebbe votare tra ottobre e novembre, ma Musumeci potrebbe dimettersi prima per favorire l’election day con le politiche.