Sabato 20 Aprile 2024

Rubati i gioielli della Madonna nella chiesa di San Nicolò

Monte Giberto, mancano gli orecchini e la collana. Indagini in corso

MADONNAROSARIOMONTEGIBERTO_WEB

MADONNAROSARIOMONTEGIBERTO_WEB

Fermo, 5 gennaio 2015 - Si sono introdotti nella cappellina, hanno sfondato il vetro del contenitore dell’effige della Madonna e hanno trafugato gioielli dal valore storico e monetario inestimabile. Il colpo è stato nesso a segno alcuni giorni fa nella chiesa di San Nicolò, ma la scomparsa dei preziosi è stata scoperta soltanto ieri sera dalla persona che aveva restaurato di recente la struttura del baldacchino del dipinto.

Ma andiamo per ordine. E’ il pomeriggio del 28 dicembre e a Monte Giberto fervono i preparativi per un concerto di musica sacra che dovrà tenersi in serata proprio nella chiesa. C’è via vai e le porte dell’edificio sono aperte. Al suo rientro, il parroco don Nazzareno nota delle copiose macchie di sangue sul pavimento e lancia l’allarme: il baldacchino dell’effige della Madonna è stato violato. Il contenitore si trova in una cappellina adiacente alla navata e qualcuno ha sfondato il vetro ferendosi.

Si pensa subito a un atto vandalico a uno sfregio. Don Nazzareno fa pulire il pavimento e conserva gli stracci con il sangue per consegnarli ai carabinieri di Petritoli intervenuti sul posto. Poi il parroco fa il giro della chiesa per un inventario: non manca niente. L’attenzione si sofferma su candelabri, calici e immagini sacre, pensando all’atto vandalico o magari di qualche satanista. Ma è tutto a posto. D’accordo con i militari dell’Arma, don Nazzareno decide di non sporgere denuncia, anche se c’è un testimone del posto che ha notato una donna e una ragazzina aggirarsi, con fare sospetto, nei pressi della chiesa, come se stessero facendo da palo all’autore materiale di un furto: «Mi sono imbattuta in queste due persone davanti al portone dell’edificio - racconta una donna -. Mi hanno chiesto se avessi visto don Nazzareno, quasi a voler ritardare il mio ingresso nella chiesa. Non era gente del paese».

Passano alcuni giorni, però, prima che qualcuno si accorga del furto degli orecchini e della collana: è il restauratore del tabernacolo. L’uomo ha delle foto dell’effige, nota l’assenza dei preziosi e allerta subito il parroco. Mancano una collana e due pendenti in oro incastonati di diamanti. Si tratta di gioielli donati i primi del ‘900 alla vicina chiesa di San Giovanni e poi trasferiti a San Nicolo: il loro valore storico, religioso e monetario è enorme, ma non è stato mai stimato e dunque è incalcolabile. Ora il furto c’è e la palla passa agli investigatori.