"Chiamateci Professore e Helsinki" Rapina in banca stile ’Casa di Carta’

Arrestati due pregiudicati torinesi di 48 anni, e una donna loro complice, autori di un colpo a Milano. Avevano assaltato una filiale tenendo in ostaggio dipendenti e clienti, poi la fuga con 320 mila euro

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di Nicola Palma

Stavolta la realtà non ha superato la fantasia. E non è bastato darsi i nomi dei personaggi di una fortunatissima serie tv per garantirsi un finale da film. Il "Professore", al secolo Giuseppe Marotta, 48 anni da compiere il 12 dicembre e un curriculum da specialista di assalti in banca in Piemonte, è stato arrestato prima di entrare in azione dagli agenti della Squadra mobile di Milano, in appostamento davanti al Banco Bpm di via D’Acquisto che aveva deciso di svaligiare su suggerimento dei colleghi di Torino che da alcune settimane ne monitoravano gli spostamenti. E lo stesso destino è toccato al coetaneo Colombo Crispino, alias "Helsinki", che gli camminava accanto, e alla loro "Tokyo", all’anagrafe Elena Sfriso, che li attendeva al volante di una Bmw col motore acceso. Al telefono, Marotta e Crispino non usavano mai le loro generalità per evitare di essere identificati, preferendo quelle del cast della "Casa di Carta", di cui proprio oggi verranno svelati su Netflix gli ultimi 5 episodi del Volume 2 della quinta parte. Il raid fallito sul nascere risale al 2 novembre scorso. Ieri è emerso però che il "Professore" e la Sfriso avevano già colpito nella stessa zona, a Baggio, poco più di un mese prima, alle 14.53 del 22 settembre, riuscendo a portar via 320mila euro dalla Bnl di via delle Forze Armate. Quel pomeriggio, Marotta, che nel 2017 si era guadagnato l’appellativo di "bandito cortese" per l’inusuale gentilezza con le vittime, aveva fatto irruzione insieme al settantatreenne Rosario Caccamese, con il volto coperto da un passamontagna: il "Professore", armato di cacciavite, aveva atteso per un quarto d’ora l’apertura del caveau, mentre l’anziano complice di origini palermitane teneva sotto tiro con una pistola i dipendenti raggruppati in una stanza. L’ordinanza per il blitz riuscito è stata notificata a Marotta direttamente in cella, dove si trova da un mese; Caccamese, invece, è stato catturato a casa sua, dove gli investigatori torinesi hanno sequestrato 56mila euro nascosti sotto una piastrella del pavimento. Altri 44mila euro sono stati scovati nella cassetta di sicurezza intestata alla donna della banda.