Chi è Cospito L’accusa di strage e il carcere duro

Il 55enne è in sciopero della fame da 101 giorni. Domani il caso approda in commissione giustizia

TORINO

Alfredo Cospito, anarchico pescarese 55enne, è rinchiuso da 10 anni nel carcere di Sassari e da ormai 101 giorni sta portando avanti uno sciopero della fame. Il suo legale ha chiesto di rivedere la misura restrittiva, ma la Cassazione ha fissato l’udienza per marzo. "Cospito rischia la vita" secondo l’avvocato. Ma di cosa è accusato l’anarchico italiano? Già detenuto per la gambizzazione dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, nel 2012, ora sta scontando un’altra condanna a 20 anni per alcuni attentati qualificati come strage e per aver diretto la Federazione anarchica informale, considerata dai giudici una associazione per delinquere con finalità di terrorismo. La pena, però, non è ancora definitiva e la Corte d’appello di Torino – come ordinato dalla cassazione – deve procedere con un ricalcolo della pena.

I fatti per i quali i giudici di secondo grado di Torino devono stabilire una nuova pena, risalgono al 2006. Cospito e altri anarchici sono stati riconosciuti colpevoli di aver posizionato due ordigni in due cassonetti dei rifiuti, davanti all’ingresso della Scuola allievi Carabinieri di Fossano. Secondo la Corte d’appello il reato era di strage semplice (il reato di tentata strage non è previsto dal codice penale), mentre per la Cassazione siamo di fronte a una strage politica, "con lo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato", punito con l’ergastolo e che rientra nei reati ostativi.

La detenzione di Cospito è stata inasprita quasi un anno fa, il 4 maggio. Nei suoi confronti è scattato il regime di carcere duro con esclusione di ogni corrispondenza, il divieto di detenere libri e scritti, l’uscita dalla cella ridotta a due ore e la socialità a una ora sola al giorno in una piccola sala con altri tre detenuti. Il 41 bis è scattato perché il pescarese avrebbe tenuto degli scambi epistolari con altri anarchici e sarebbero stati pubblicati suoi scritti su riviste della galassia anarchica. Secondo i giudici Cospito avrebbe di fatto riallacciato i rapporti con la Federazione degli anarchici. Alla detenzione al carcere duro lui ha risposto con lo sciopero della fame. Ha perso 40 chili e nei giorni scorsi e caduto nella doccia fratturandosi il setto nasale. In seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

Domani il ministro della Giustizia Carlo Nordio risponderà in commissione Giustizia della Camera ad un’interrogazione sul caso. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ha difeso la linea dura: "I magistrati non si intimoriscono. Lo Stato non si piega. La normativa speciale contro il terrorismo non arretra", ha detto in riferimento alla busta con proiettile indirizzata al procuratore generale Francesco Saluzzo, che sostiene l’accusa del processo d’appello bis.

Marco Principini