Mercoledì 24 Aprile 2024

Cheek to Cheek con la musica Quelle folli (segrete) passioni pop

Amava i Beatles, sceglieva i brani per gli eventi a Buckingham Palace. E, dopo cena, cantava Fred Astaire

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di Silvia

Gigli

Un’icona. Fonte di ispirazione per musicisti, cineasti, artisti (Andy Warhol), scrittori, vedi La sovrana lettrice di Alan Bennet. Sir Elton John è stato uno dei primi a rendere omaggio alla regina Elisabetta l’altra sera in un concerto a Toronto: "Oggi abbiamo avuto la notizia più triste, sulla morte di Sua Maestà la regina Elisabetta. È stata fantastica. E ha guidato il Paese attraverso alcuni dei nostri momenti più grandi e bui con grazia, sobrietà e un calore sincero e premuroso. Mando il mio amore alla sua famiglia, ai suoi cari e ci mancherà, ma il suo spirito sopravvive, e celebriamo la sua vita con la musica". Era la sua passione segreta, la musica. Le gole profonde di Buckingham Palace rivelano che amasse scegliere le note con cui accompagnare gli eventi a Palazzo. Un amore corrisposto, nel bene e nel male.

I Sex Pistols le dedicarono la celeberrima God Save the Queen (prima rima della canzone: "God Save the Queen The Fascist Regime") che nel ’77 – anno del Giubileo d’Argento – incarnò la rabbia proletaria punk e fece tremare i salotti londinesi. I Beatles, dal canto loro, nell’album Abbey Road (’69) inserirono la prima ghost track moderna – ossia un brano nascosto – dedicandola a Sua Maestà. Con soli 23 secondi, Her Majesty, è la canzone più breve dei Fab Four. I quattro piacevano molto alla Regina che li nominò baronetti il 24 ottobre 1965. Scoppiò anche uno scandalo quando John Lennon confessò di aver fumato uno spinello nei bagni di Buckingham Palace. Ma lei non fece una piega.

Altri musicisti furono nominati baronetti come Elton John nel 1997 e Mick Jagger nel 2002. David Bowie avrebbe invece respinto il riconoscimento regale. I Queen – nomen band – amavano salutare i fan con l’inno inglese e anche altri musicisti hanno inserita Elisabetta nei loro brani: gli Smiths in The Queen is Dead (nulla di agiografico: nell’86 Morrissey definì la monarchia "del tutto contro ogni nozione di democrazia: i nostri reali mantengono il mistero per essere protetti da ogni eventuale indagine sulle loro ridicole storie, sui loro drammi da soap"), i Manic Street Preachers con Repeat (Stars And Stripes), i Motorhead con un video con la sosia “ufficiale“ della Regina. Fino ai giorni nostri: leggenda o realtà, si dice che Ed Sheeran abbia scritto la sua bellissima Perfect per celebrare la storia d’amore di Lilibet con il principe Filippo.

Ma lei cosa ascoltava tra le mura di Palazzo? Lady Anson rivelò alla Bbc che a Buckingham Palace "nessuno pensava che fosse strano se dopo cena mettevamo un disco e cantavamo insieme Doing the Lambeth Walk". Le canzoni che la regina preferiva intonare, su tutte, pare fossero Cheek to Cheek nella versione classica del ’35 di Fred Astaire, The White Cliffs Of Dover di Vera Lynn e anche la più recente Sing scritta dall’ex Take That Gary Barlow con Andrew Lloyd Webber nel 2012, e scelta come singolo per il Giubileo di Diamante: Sua Maestà 86enne la prese a canticchiare – pare – quando era di buonumore. E lontano da orecchie indiscrete.

Anche il cinema l’ha amata moltissimo. Ed è stato un amore reciproco: negli ultimi anni è stata al centro di film (The Queen, Spencer) e serie tv (The Crown). E lei ha ricambiato: fece clamore la sua partecipazione allo spot con Daniel Craig-007 girato da Danny Boyle per i Giochi Olimpici di Londra 2012, un corto memorabile e ricco di humour con tanto di controfigura di Elisabetta paracadutata da un elicottero. Secondo Angela Kelly, la sua parrucchiera, ci vollero solo cinque minuti per convincerla a recitare nel video. Elisabetta II ebbe una sola richiesta: salutare 007 dicendo "Buonasera, Mr. Bond". Perché la regalità sta anche – se non soprattutto – nei dettagli.