Sabato 20 Aprile 2024

Charlie Gard, la svolta. Londra: "Giusto tentare cura"

Chiesta una nuova udienza all'Alta Corte. Il Bambino Gesù di Roma: "La terapia può funzionare"

Charlie Gard con i genitori in ospedale

Charlie Gard con i genitori in ospedale

Londra, luglio 2017 - Svolta nel caso Charlie Gard, il bimbo di 10 mesi affetto da una rarissima malattia genetica degenerativa letale. Il Great Hormond Street Hospital di Londra, l'ospedale dove il piccolo è ricoverato ha annunciato che rivaluterà la questione dopo l'intervento di Papa Francesco e del presidente Usa, Donald Trump. Il Great Hormond si è rivolto all'Alta Corte per una nuova udienza "alla luce delle richieste relative a possibili altri trattamenti" avanzati in una lettera dall'ospedale Bambino Gesù di Roma. "Crediamo, d'accordo con i genitori di Charlie, che sia giusto fare anche questo tentativo", scrive il nosocomio.  E precisa che "due ospedali internazionali e i loro ricercatori ci hanno comunicato nelle ultime 24 ore di avere nuovi dati a proposito del trattamento sperimentale da essi proposto".

I medici dopo due sentenze, una della Corte Suprema britannica e della Corte dei Diritti dell'Uomo Ue, avevano ottenuto il diritto di staccare la spina al bimbo affetto da sindrome di deplezione mitocondriale, contro la volontà dei genitori. Ieri la madre aveva annunciato che le macchine stavano per essere spente

ROMA - Sembra aver avuto effetto, quindi, l'ostinazione e l'impegno dell'ospedale Bambino Gesù di Roma che giorni si fa si è offerto di accogliere Charlie. Proposta che sembrava non avesse possibilità di essere accettata. "Ci sono evidenze" in laboratorio che il protocollo dell'ospedale capitolino per la cura del bimbo può funzionare. Lo si afferma in una lettera indirizzata al Great Ormond Street Hospital dal team di esperti internazionali messo in piedi dal nosocomio capitolino. La missiva chiede ufficialmente ai medici inglesi di poter somministrare al bimbo la terapia. Non c'è tempo per completare le ricerche preliminari, scrivono gli esperti, ma ci sono gli estremi per riconsiderare le decisioni già prese. Il testo del documento, su carta intentata dell'Ospedale romano, dove sono state omesse le firme dei medici, è stato postato dalla zia del bambino sul profilo Facebook di sostegno, Charlie's Army.