Lunedì 22 Aprile 2024

Centrodestra in frantumi In Sicilia volano gli stracci

A Palermo Fd’I sosterrà Lagalla, candidato sindaco di Italia Viva e Udc. FI e Lega per Cascio. Rottura dopo le riserve sul possibile bis di Musumeci

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Niente accordo su Palermo e niente vertice del centrodestra. Meloni e Salvini non si parlano (neppure una telefonata) da tre mesi, cioè dal mancato accordo sulla rielezione del capo dello Stato, Mattarella. Il centrodestra di governo (Lega-FI) si incontra per parlare di fisco, ma un vertice del centrodestra formato standard proprio non si riesce a fare.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, dice: "Ho rinnovato l’invito a tutti a trovarci, io ci sono venerdì, sabato, domenica lunedì martedì, quando vogliono", ma l’incontro non c’è e non si fa. Il numero due di Fd’I, Ignazio La Russa, ribatte che "purtroppo il vertice a cui a parole tutti erano disponibili non ci sarà e da domani (oggi ndr) la ovvia priorità per Meloni e per tutta Fd’I è l’assemblea programmatica nazionale di Milano. Ci sarà poi tempo per un incontro tra i vertici". L’ultimo motivo di rottura fra i tre partiti riguarda il caso delle prossime comunali a Palermo, dove non si è riusciti a trovare un candidato unitario. In questo caso la mossa la fa Fratelli d’Italia, che annuncia che convergerà su Roberto Lagalla (ex rettore, già appoggiato da Udc e Iv, ora anche da Coraggio Italia) come candidato sindaco. Il vertice nazionale doveva servire a evitare una spaccatura dirompente. Ma Fd’I sceglie di ritirare la propria candidata di bandiera, Carolina Varchi, per appoggiare l’ex rettore, nato in un’ottica centrista, e non Francesco Cascio, in campo per FI e Lega.

Da Fratelli d’Italia la mossa la spiegano così: "Se Lega e FI avessero sbloccato la ricandidatura di Musumeci (alla Regione, dove si voterà in autunno, ndr) eravamo pronti a convergere sul nome che preferivano, per Palermo, Lagalla o Cascio". E invece, "i segnali erano tutti in direzione opposta. Chiedevamo da tempo un vertice, eravamo disposti a farlo anche da remoto. Ma ci hanno detto di no". Un ritardo che per Fd’I ha un solo significato: "Non c’era grande voglia di arrivare a intesa, non potevamo aspettare ancora". Da FI provano a smussare: "Intanto Fd’I ha ritirato il suo candidato. Vedremo cosa succederà". Gli azzurri non vogliono mischiare la partita delle comunali con quella delle regionali e il coordinatore regionale, Gianfranco Micciché, accusa Fd’I di aver voluto "spaccare il centrodestra". Nella Lega sono furiosi. Salvini sa che anche in altri centri importanti (Verona e Parma) non si trova la quadra con la Meloni e i suoi accusano lei per una rottura che ha un sapore nazionale e non solo locale. Accusa il colpo anche il candidato di FI e Lega, l’azzurro Cascio: "Andremo con due candidati. L’auspicio all’unità è rimasto tale".

Ettore Maria Colombo