Giovedì 18 Aprile 2024

Centri estivi 2021: le regole. Dalle mascherine ai registri alle posate monouso

Ordinanza dei ministri Speranza e Bonetti per la riapertura, con le regole da seguire da parte di Comuni, parrocchie enti culturali, scout

Nuove linee guida per i centri estivi (Ansa)

Nuove linee guida per i centri estivi (Ansa)

Roma, 22 maggio 2021 - Con l'arrivo dell'estate, le famiglie non devono pensare solo alle vacanze (ed eventualmente all'incastro delle ferie con la vaccinazione anti-Covid): da quando chiudono le scuole, bisogna organizzare per i ragazzini l'alternativa dei centri estivi. E le settimane sono parecchie, stornando i 15 giorni dedicati in media alla villeggiatura.

FOCUS / Il calendario delle riaperture

Ma in tempi di pandemia da Covid i campi estivi vanno organizzati in modo speciale, anche per non caricare le famiglie di ansie aggiuntive: per questo i ministri della Salute Roberto Speranza e delle Pari opportunità Elena Bonetti hanno firmato un'ordinanza con precise linee guida per la riapertura dei centri. 

Il bollettino del 22 maggio

Sommario

Regole generali

Sono molte le regole pensate per scongiurare ogni rischio in attività che giocoforza sono di comunità: si va dal "registro di presenza" per consentire il tracciamento di eventuali contagi all'obbligo di mascherine per gestori e bambini sopra i 6 anni, dalle posate monouso agli ingressi scaglionati per evitare assembramenti, addirittura sono previsti cestini per rifiuti a pedale. Le linee guida disciplinano i centri diurni ma anche i campi estivi che prevedono il pernottamento e dovranno essere seguite da tutti gli enti che organizzano, dagli asili nido alle parrocchie, dagli enti culturali agli scout. Da privilegiare giochi e attività all'aperto ma è possibile operare anche negli spazi al chiuso nel rispetto del distanziamento e arieggiando "frequentemente i locali".

Il referente Covid

Gli operatori, animatori e volontari dovranno essere "opportunamente informati e formati sui temi della prevenzione di Covid-19" e "il gestore deve individuare un referente per Covid-19 all'interno della propria struttura che sovraintenda il rispetto delle disposizioni previste nelle linee guida". 

Segnaletica 

Gli spazi dovranno essere indicati per evitare assembramenti e le strutture sono invitate ad affiggere manifesti con le regole anti-contagio.

Gite, visite, trasporti

Richiesto sempre il rispetto delle "vigenti disposizioni di sicurezza". 

Asili nido: giocattoli igienizzati

Non essendo possibile mantenere le distanze nelle attività con piccoli da 0 a 3 anni gli educatori devono usare "ulteriori dispositivi" oltre alla mascherina chirurgica, per esempio per proteggere occhi e viso. I giocattoli debbono essere disinfettati ma anche risciacquati visto che potrebbero essere portati in bocca dai bambini. 

Piatti e posate monouso

Possibile anche ricorrere a servizi esterni nel rispetto dei protocolli.

Cestini rifiuto

Il gestore deve inoltre prevedere "sufficienti scorte" di mascherine, gel, salviette di carta monouso. 

Pernottamenti

È necessario misurare tutti i giorni la temperatura ai ragazzi e non mescolare la biancheria dei ragazzi. "È consigliato prevedere un erogatore di gel idroalcolico per le mani all'ingresso di ogni camera e tenda". 

Spazi per casi sospetti

Chi organizza attività per i ragazzi dovrà chiedere una iscrizione e comunque predisporre "spazi dedicati" nel caso in cui un bambino o un operatore "manifestino sintomatologia sospetta". Se qualcuno ha una temperatura sopra 37.5 gradi o un sintomo compatibile con il Covid, "va posto in una area separata di isolamento dagli altri minori sotto la vigilanza di un operatore possibilmente vaccinato". 

Ingressi scaglionati

I gestori devono prevedere punti di accoglienza per l'ingresso e per l'uscita. 

Giochi in spiaggia

Per i giochi all'area aperta, in parchi, spiagge, giardini e sentieri, per i minori, che comunque devono essere accompagnati da un adulto, è necessario il "rispetto del distanziamento fisico" e l'uso dei "dispositivi di protezione individuale".

Disabili

L'ordinanza chiede per i più fragili "particolare attenzione e cura" anche potenziando la presenza di educatori "fino a portare eventualmente il rapporto numerico a un operatore per ogni bambino inserito".