Cento morti in Italia, ma solo uno è legato al vaccino

Il Rapporto dell’Agenzia del farmaco sui rischi dell’immunizzazione, Il maggior numero degli episodi segnalati a seguito del Pfizer

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Da dicembre 2020 a marzo 2021, in Italia sono stati segnalati 100 decessi correlati temporalmente alle vaccinazioni anti-Covid, con uno dei vaccini finora disponibili, ovvero Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Il nesso di causalità "risulta correlabile in una sola segnalazione, relativa ad un uomo di 79 anni" con patologie pregresse e vaccinato con un vaccino a mRNA.

Lo afferma il terzo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 dell’Aifa. In tale arco temporale, sono 76 i decessi segnalati dopo la vaccinazione con Pfizer, 12 con il vaccino Moderna e 12 con il siero AstraZeneca. Le valutazioni dei casi – avverte l’Agenzia del farmaco – "Suggeriscono l’assenza di responsabilità del vaccino nella maggior parte di questi, in quanto si tratta spesso di soggetti con patologie intercorrenti o pregresse".

Il Rapporto dell’Aifa si sofferma sugli eventi tromboembolici dopo la somministrazione del vaccino VaxzevriaAstraZeneca. Si sono verificati entro due settimane dalla vaccinazione – spiega l’Aifa – "dei casi molto rari di trombi associati a bassi livelli di piastrine nel sangue". La maggior parte degli eventi avversi segnalati sono per il vaccino Pfizer (81%), finora il più utilizzato nella campagna.

Sulla questione il ministro Speranza ha affermato che "AstraZeneca è un vaccino sicuro ed efficace, che salva le vite. Lo abbiamo visto con i risultati ottenuti nel Regno Unito". Riferendosi al rinvio dell’utilizzo in Europa di Johnson & Johnson, dopo alcuni rari casi di eventi trombotici segnalati negli Usa, l’auspicio di Speranza, "è che presto possano esserci elementi di chiarezza che consentano di iniziare ad utilizzare un vaccino che riteniamo importante per la nostra campagna". Un tasso di copertura vaccinale di circa il 70% per le fasce a maggiore rischio - over 80 e fragili - da tenere in considerazione per i parametri che determineranno i nuovi profili di rischio nelle varie regioni.

È questa una delle ipotesi a cui sta lavorando un gruppo di coordinamento tra Regioni e Istituto Superiore di Sanità. Il provvedimento, ancora al vaglio dell’Iss, potrebbe essere proposto nel nuovo decreto del governo a maggio. Mentre ieri fonti di agenzia ventilavano l’ipotesi di una prossima sospensione del vaccino AstraZeneca ai militari italiani.

red. int.