Cellulari e borsa erano a casa Liliana, spunta una testimone

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È stata effettuata ieri all’ospedale di Cattinara di Trieste la tac sul cadavere di donna ritrovato mercoledì pomeriggio scorso nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni e che si presume possa essere quello di Liliana Resinovich, la 63enne pensionata scomparsa da casa. La procura giuliana, oltre all’autopsia che verrà fatta domani, aveva chiesto anche una tac. L’esito dell’esame radiologico potrebbe infatti fornire dettagli determinati agli investigatori per risalire alle cause della morte. La vittima trovata nel parco aveva due sacchetti di plastica per alimenti alla testa e stretti attorno al collo e il corpo era infilato dentro a due grandi sacchi neri, di quelli condominiali per raccogliere l’immondizia, che ancora presentavano le pieghe del loro confezionamento. Era il 14 dicembre quando l’ex dipendente regionale è stata avvistata l’ultima volta. Una commerciante di frutta e verdura conferma di averla vista passare davanti al proprio negozio, nel rione San Giovanni, tra le 8 e le 9. Secondo quanto ricostruito, quella mattina Liliana avrebbe dovuto raggiungere la casa di un amico, Claudio Sterpin, 82 anni. Un rapporto di cui il marito, Sebastiano Visintin, come ha riferito, non era a conoscenza. Liliana aveva chiamato Sterpin alle 8.22 per dirgli che avrebbe ritardato. Poi di lei nessuna notizia. I due telefoni cellulari e la borsa sono stati trovati nella sua abitazione di via del Verrocchio. La sera il marito ne ha segnalato la scomparsa. Mercoledì poi, a metà pomeriggio, il ritrovamento del cadavere di una donna nel parco dell’ex Opp, non distante dunque dall’abitazione di Liliana. Il corpo si trovava a circa 50 metri dalla strada,. Una zona che Liliana e il marito conoscevano bene e che percorrevano nelle loro passeggiate o giri in bici. L’ipotesi del suicidio sembra ormai tramontata, visto le condizioni in cui è stata trovata, per cui ora si propende decisamente più verso una morte violenta. In tal senso fondamentali saranno i pareri dei due medici legali incaricati dalla procura. Proprio per preservare le tracce presenti sul corpo, la donna è sempre stata spostata con estrema cura, quasi come è stata trovata: i sacchetti di plastica non sono stati rimossi e non verranno rimossi nemmeno all’autopsia.

Secondo l’amico ed ex lontano fidanzato Claudio Sterpin, Liliana voleva lasciare il marito: "Lo diceva da qualche mese ed era arrivato il momento". Dura la replica di Visintin: "Quell’uomo ha spezzato la nostra famiglia e non riesco a capire come sia entrato nella nostra casa, rovinando due vite".

red. int.